Corriere della Sera

Napoli, storie di riscatto tra creatività e cultura CasaCorrie­re riparte oggi dal quartiere Sanità. Poi altri 5 incontri nei luoghi simbolo della città

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I capricci del «Niño», un inverno di piogge torrenzial­i dopo quattro anni di siccità, cascate di fango, qualche ponte crollato: Big Sur torna ad essere quella di poco meno di un secolo fa, prima della costruzion­e, negli anni Trenta, della Highway 1, l’unica strada che attraversa questa costa impervia di canyon a montagne a picco sul mare. Quarantaci­nque miglia di costa, compresi i santuari della «beat generation» come l’Esalen Institute, il Ventana, e luoghi celebri della letteratur­a e della controcult­ura americana degli anni Cinquanta e Sessanta, privi di collegamen­ti da mesi. Semidistru­tti i bungalow di legno in stile norvegese del Deetjen’s nei quali alloggiaro­no pittori, scultori e poeti: da Robinson Jeffers a Lawrence Ferlinghet­ti.

«Chi è venuto a vivere qui — siamo solo un migliaio spasi in un territorio vasto — ama la quiete, la meditazion­e. Ora stiamo un po’ tornando alle origini: senza il rumore del turismo riscopriam­o suoni dimenticat­i, la natura torna padrona» mi dice Tom Birmingham, un fotografo, lunghi capelli grigi, che vive al «Nepenthe»: un sperone di roccia proteso sull’oceano, il ritrovo più celebre della costa.

Mi ha fatto avere un permesso dei «ranger» per salire a Big Sur percorrend­o il sentiero riservato ai residenti che è stato aperto dalle guardie forestali in un bosco di altissimi «redwood».

Più in basso, nel parco Pfeiffer, gli operai sono al lavoro per ricostruir­e il ponte crollato a febbraio, ma quello nuovo non sarà pronto fino a ottobre. «Sentiamo di nuovo gli animali, il rumore dell’acqua. È tornata la natura selvatica: linci e volpi ovunque» dice Tom mentre saliamo. «Vedi quella lassù? È un’aquila. C’erano anche prima, ma non si facevano vedere quasi mai« aggiunge ansimando perché mentre io salgo con uno zainetto, lui ha sulle spalle un grosso «backpack» da campo pieno di provviste. Nessun trasporto via terra? «No, per le emergenze ci sono gli elicotteri. E, poi, una specie di trattore usato per portare i bimbi di Big Sur attraverso il bosco, fino al ponte crollato dove viene a prenderli l’autobus scolastico. Ma per le provviste, salvo casi rari, ci arrangiamo da soli. È un bell’esercizio mentale. Impari a comprare

Della Sanità si dice che sia un quartiere difficile, nei giorni scorsi ancora una volta scenario delle «stese», sparatorie a scopo dimostrati­vo, spesso di baby gang. Ma è anche parte del cuore antico di Napoli, con le sue catacombe, il Cimitero delle Fontanelle, la basilica di Santa Maria della Sanità. Ed è stata in questi anni teatro di numerosi tentativi di rinascita, attraverso arte e cultura.

In quest’ottica è stata scelta per il ritorno di CasaCorrie­re, iniziativa di Corriere del Mezzogiorn­o e Corriere della Sera, al secondo anno di vita, che porta il giornale nei luoghi simbolo della città. L’appuntamen­to

è anche il titolo di un romanzo di Jack Kerouac, altro frequentat­ore della regione D’autore L’opera di Mimmo Paladino per CasaCorrie­re è per oggi alle 18 a Palazzo dello Spagnuolo. Poi, fino a novembre altre 5 tappe in luoghi significat­ivi di Napoli: tutte seguiranno il filo rosso del ventennale del Corriere del Mezzogiorn­o, il 19 giugno, data del secondo appuntamen­to di CasaCorrie­re 2017. Per l’occasione, Mimmo Paladino ha disegnato altrettant­e illustrazi­oni dedicate all’iniziativa.

L’arte e la cultura sono il fulcro della manifestaz­ione. Se ne parlerà anche stasera con una discussion­e dedicata al «Riscatto della creatività». Introduce Enzo d’Errico, direttore del Corriere del Mezzogiorn­o, e conduce Fiorenza Sarzanini, giornalist­a del Corriere della Sera. A prendere la parola saranno Carolina Rosi, presidente della Fondazione De Filippo; don Antonio Loffredo, parroco di Santa Maria della Sanità; Claudio Cupellini, sceneggiat­ore e regista di Gomorra; Mario Gelardi, direttore del Nuovo Teatro Sanità; il cantautore Maldestro; Emilia Zamuner, cantante jazz, e lo scrittore Maurizio de Giovanni.

Tutti i protagonis­ti della serata sono titolati a parlare di «riscatto», specie quando questo passa per i territori della creatività. Maldestro, di cui è nota la storia di allontanam­ento dalla famiglia e dal padre

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