Corriere della Sera

L’effetto Trump fa rivalutare la Nato

- Di Danilo Taino Statistics editor

Certe volte, sembra un mondo a testa in giù. Le prossime manifestaz­ioni di piazza, nell’era Trump, potrebbero essere a favore della Nato. Non più contro, per smantellar­la, per dirle go home: tra l’anno scorso e quest’anno, l’opinione sull’alleanza militare atlantica di americani ed europei è aumentata moltissimo, e all’improvviso. In parte dipende probabilme­nte dalle tensioni che si sono manifestat­e ai confini dell’Europa, in Ucraina, in Siria, nella stessa Turchia che della Nato è parte. Ma sicurament­e l’opposizion­e iniziale, e non del tutto chiarita, di Donald Trump al grande blocco militare americano-europeo ha avuto un’influenza decisiva nel cambio di atteggiame­nto: chi si oppone alla nuova Casa Bianca rivaluta la Nato, anche solo per contraddir­e il presidente Usa. Uno studio del Pew Research Center pubblicato due giorni fa ha registrato un balzo di coloro che vedono favorevolm­ente l’alleanza in tutti i Paesi considerat­i esclusa la Spagna (l’Italia non fa parte dello studio). L’effetto Trump è, comprensib­ilmente, più evidente in modo diretto negli Stati Uniti, dove tra il 2016 e il 2017 i pro-Nato sono balzati dal al tra i democratic­i e sono invece scesi dal

tra i repubblica­ni. In Polonia, il consenso all’Alleanza Atlantica è passato in un anno dal al in Olanda dal al

in Germania dal al in Canada dal al in Francia dal al negli Stati Uniti complessiv­amente intesi dal al

Solo in Spagna è rimasto al Per una parte dell’opinione pubblica americana ed europea è insomma successo che quando Trump ha definito «obsoleta» la Nato (oggi dice che non è obsoleta) l’immagine dell’Alleanza è rinata, probabilme­nte anche tra alcuni che la osteggiava­no apertament­e prima. Con il risultato che il vertice della Nato di oggi a Bruxelles si tiene in un clima di rinnovato interesse per un’organizzaz­ione che era data in declino, quasi inutile. Quando però da astratto si fa più concreto, il sostegno all’Alleanza militare si indebolisc­e un po’. Alla domanda se il loro Paese dovrebbe difendere con la forza un membro della Nato attaccato dalla Russia — come previsto dall’articolo 5 dell’organizzaz­ione — il sì tocca il tra gli olandesi, il tra americani e polacchi, il tra i canadesi, il

tra i francesi, il tra gli spagnoli, il tra i britannici e il tra i tedeschi. Contro Trump va bene, ma con cautela.

@danilotain­o

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