Corriere della Sera

Montecarlo è magica per Vettel «Niente paura, la pole fa per noi»

Il miglior tempo è decisivo, il nemico da battere è sempre la Mercedes

- Daniele Sparisci

DAL NOSTRO INVIATO

Contagiato dall’atmosfera un po’ così di Montecarlo, Sebastian Vettel dà gas all’entusiasmo. Parla da leader del Mondiale, da uomo squadra, perché dopo cinque gare la Ferrari non può più nasconders­i. Nemmeno nel giardino di casa della Mercedes — quattro vittorie nelle ultime 4 edizioni — dove un pilota con la tuta rossa non stappa lo champagne da 16 anni. Era il 2001, c’era Michael Schumacher. E si pagava ancora con le lire.

«Non dobbiamo avere paura «L’importante è la velocità, il resto conta meno. Sono felice di ciò che sto guidando» (f.van) L’organizzaz­ione della sessione del Cio numero 132, nel 2019, sembra cosa fatta. Per i Giochi di un anno «ics», meglio comunque quelli del 2028 perché in un tempo successivo potrebbero aver cambiato ruolo personaggi chiave di oggi, si vedrà. Tra l’altro una città designata per la sessione non può candidarsi, prima della sua conclusion­e, per l’atto finale dell’Olimpiade. Sognare, però, si può e Milano può farlo con maggiori speranze di quello che si pensa, basta leggere tra le pieghe della due giorni Fiducia Vettel (in tenuta ciclistica) ha fiducia nella sua Ferrari

grande inizio di campionato. Sono felice, ma non dobbiamo fermarci: la strada è ancora lunga».

Il bilancio dice 3-2 per gli argentati. Monaco è sempre stato un pianeta a parte, capace di esaltare la classe pura, ma il barometro tecnico indica il rosso. La SF70H con il passo corto deve sfruttare la sua maneggevol­ezza fra le curve strette, mentre la Mercedes che ha una distanza fra le ruote davanti

e quelle dietro superiore di ben 17 centimetri, può avere difficoltà nel trovare la rotta giusta. Se i campioni dovessero calare il poker, sarebbe un colpo molto pesante in ottica Mondiale, perché poi si va su circuiti più favorevoli alla W08 Hybrid.

La parola «fiducia» è una di quelle più usate da Vettel, a conferma di un feeling ritrovato. «Gina» è un proiettile e si lascia domare con pochi gesti. meneghina di Ser Miang Ng (foto), Willy Kaltschmit­t Lujan e Panos Tzivanidis­al, i rappresent­anti Cio che hanno promosso la città per l’evento che cadrà tra due anni (in settembre, a Lima, conferma scontata). Milano esce però rafforzata anche in proiezione di una candidatur­a olimpica, vuoi per la compattezz­a della squadra di lavoro (concetto ribadito ieri «chez Armani» da Giovanni Malagò, presidente del Coni, dal sindaco Giuseppe Sala e dal governator­e lombardo Roberto Maroni), vuoi perché le complicazi­oni in atto

Conta la velocità

Con una macchina del genere sembra di rivedere il Sebastian dei tempi d’oro, quello dei quattro titoli consecutiv­i: «L’importante è la velocità, il resto conta meno. Sono felice di ciò che guido». «Trovare subito il ritmo è fondamenta­le» sottolinea. Vale anche per le misure. Perché rispetto agli anni passati le monoposto con i «gommoni» sono molto più larghe e il rischio di sfasciare tutto aumenta: «La pista ci sembrerà più stretta. Sono curioso di vedere come passeremo alla Rascasse e al tornante Fairmont, ma in fondo sono difficoltà che affrontera­nno tutti». Scontato sottolinea­re che i sorpassi saranno merce rarissima. La legge di Monaco dice che chi scatta dalla prima casella di solito arriva in fondo; a Maranello hanno ripassato i manuali di partenza per evitare brutte sorprese a Sainte Devote, la prima curva dopo il rettilineo del traguardo, luogo di fioretti e lacrime. Fulminante in Spagna ma meno reattivo in Russia (dove ci si è messo il vento a disturbarl­o), Seb ha provato — assieme a Raikkonen — nuovi sistemi per lo start.

Mentre Montecarlo saluta il ritorno (provvisori­o) di Jenson Button, chiamato a sostituire Fernando Alonso impegnato a Indy, in casa Mercedes il clima è sereno e rilassato. Il grande capo, Toto Wolff, è appena tornato dalla Mille Miglia e scherza sull’accoglienz­a ricevuta in Italia: «Mi fermavano ovunque per dirmi: “Vai Toto!” Ma poi gridavano: “Forza Ferrari, quest’anno vinciamo noi”».

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