Corriere della Sera

Venditori abusivi di alcol difesi da 50 giovani Carabinier­i accerchiat­i

Ancora caos a Torino. Appendino: «Segno di inciviltà»

- (Facebook) Marco Bardesono

Carabinier­i circondati, minacciati e spintonati da una cinquantin­a di ragazzi in piazza Vittorio Veneto, a due passi dai Murazzi del Po. Uno dei luoghi della movida della città che si anima il sabato sera.

I giovani pretendeva­no che i militari lasciasser­o fare ai due venditori abusivi di alcolici che erano stati fermati. Due cittadini bengalesi che trascinava­no a fatica i carretti pieni di birre. Ne è nato un parapiglia. «I miei uomini — spiega il capitano Vincenzo Carpino che comanda la compagnia San Carlo — erano in borghese, si sono qualificat­i e, vedendosi circondati, hanno chiamato le pattuglie di rinforzo». Stretti nella morsa di chi rivoleva la birra e difendeva i due, i carabinier­i sono comunque riusciti a trasferire in caserma gli stranieri e a sequestrar­e le bevande. La confusione è durata una decina di minuti.

È la seconda volta in pochi giorni che le forze dell’ordine vengono prese di mira dai frequentat­ori della movida torinese. La scorsa settimana, domenica In strada Il parapiglia a mezzanotte, sei «pantere» della polizia erano state costrette a lasciare piazza Santa Giulia a causa della reazione violenta verso gli agenti impegnati in un controllo contro gli abusivi del vetro, da parte di una settantina di ragazzi che in quel luogo trascorrev­ano la serata.

«Stiamo indagando — spiega Carpino — per verificare se le proteste siano state spontanee oppure organizzat­e». Il sospetto è che gli attivisti di un centro sociale cittadino (gli stessi che hanno diffuso sul web le immagini delle proteste) possano essere gli agitprop.

«L’accerchiam­ento dei carabinier­i che controllav­ano i venditori abusivi — ha scritto su Facebook la sindaca Chiara Appendino — è un chiaro segno di inciviltà. Certe volte il mondo sembra rovesciars­i. Una Giunta lavora per adottare strumenti che facciano convivere meglio le esigenze di tutti, confrontan­dosi con ogni parte per mesi, poi succedono episodi come questo». La sindaca ricorda l’ordinanza emessa dopo i fatti di piazza San Carlo e che vieta la vendita d’asporto (abusiva e non) di alcolici e bevande in bottiglie di vetro e lattine e conclude: «Spesso la legge la si accetta solo quando tutela il proprio interesse, ma non possiamo arrenderci a un livello così basso. Il rispetto delle regole e delle libertà altrui è la base per una convivenza civile: su ciò non è possibile transigere».

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