Corriere della Sera

Addio libretto al portatore: voluto da Quintino Sella, vietato dall’Ue

Dal 4 luglio lo stop al rilascio. Il motivo: potenziale strumento di riciclaggi­o e di finanziame­nto del terrorismo

- Lorenzo Salvia

Lì dentro ci sono finiti i primi risparmi di molti di noi. I soldi regalati dai nonni per il compleanno, che di solito duravano poco. E quelli messi da parte dai genitori, «perché un giorno ti serviranno». Una forma di investimen­to primordial­e, nata nel 1875 da un’idea di Quintino Sella, ministro delle Finanze, oltre che scienziato minerario, fondatore del Club alpino italiano e pure insegnante di geometria. Ma per il libretto al portatore è arrivato il momento dei titoli di coda. Dal 4 luglio, dopodomani, non potranno più essere rilasciati dagli uffici postali e dagli sportelli bancari. Resteranno quelli nominativi, dove la cifra depositata è legata a un nome e cognome, e i soldi possono essere ritirati solo dal diretto interessat­o. Ma il libretto al portatore, che basta presentare al banco per prendere Un libretto al portatore per collezioni­sti in vendita sul portale eBay e un’immagine di Quintino Sella che inventò lo strumento per i risparmiat­ori o lasciare i soldi, va definitiva­mente in pensione. Chi ne ha ancora uno non deve correre allo sportello. Per estinguerl­o, trasforman­dolo in nominativo oppure ritirando i soldi, c’è tempo fino alla fine del 2018. Nessuna fretta. Ma è un pezzo di storia che se ne va. E anche stavolta ce lo chiede l’Europa.

È una direttiva di Bruxelles del 2015 a mettere fuori corso l’invenzione di Quintino Sella. L’accusa è di essere, almeno potenzialm­ente, uno strumento formidabil­e per il riciclaggi­o e per il finanziame­nto del terrorismo internazio­nale. Mancando un legame tra i soldi e il nome, depositi e prelievi non sono tracciabil­i. In effetti la cronaca ci racconta che non stati usati solo da nonni generosi e genitori previdenti. A Palermo vennero sequestrat­i 473 mila euro depositati su una serie di libretti al portatore trovati a casa di Salvatore Contorno, uno dei primi pentiti di mafia. Stessa storia per Felice Maniero, il boss della mafia del Brenta, che così mise nei guai persino la mamma. Oltre all’Europa, ce lo chiede pure il buon senso. Anche se l’Italia, a differenza di altri Paesi, finora aveva scelto la strada della riduzione del danno.

La prima direttiva europea che chiedeva la cancellazi­one dei libretti al portatore risale al 2005. Noi abbiamo abbassato più volte la cifra massima che poteva essere depositata. L’ultima stretta è arrivata nel 2012 con il governo Monti, quando il tetto è stato portato a 999,99 euro. Cifra minima, anche un po’ sadica. Ma che non basta a Bruxelles, specie in un’epoca di terrorismo globale e paura altrettant­o globale. Rischiavam­o una nuova procedura d’infrazione. E per questo, poche settimane fa, è passato in consiglio dei ministri il decreto che alza bandiera bianca e recepisce, stavolta in pieno, la direttiva. Il libretto al portatore saluta e se na va. Per manifestar­e il loro affetto nonni e genitori previdenti hanno a disposizio­ne mille altri strumenti. Tra piani di accumulo e polizze vita, la finanza più o meno creativa ha trasformat­o da tempo l’idea di Quintino Sella in un pezzo di antiquaria­to. A lui, adesso, resta solo la sellaite: minerale raro chiamato così in suo onore.

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