Banconote logore, il business della moneta da «tritare» Nel 2016 ritirati in Italia 830 milioni di biglietti. Gli appalti di Via Nazionale e la «Distruzione Documenti»
«Adesso possiamo guardare avanti con più tranquillità». Giovedì l’assemblea del Gruppo 24 Ore ha approvato il bilancio, l’aumento di capitale e la cessione del 49% dell’Area Formazione ed Eventi. «Era importante arrivare davanti agli azionisti con questi risultati», spiega l’amministratore delegato Franco Moscetti, lasciando trasparire un cauto ottimismo. Cauto perché sa che questa è solo la prima svolta di un percorso ancora lungo, che però ora vede da una prospettiva diversa e con maggior chiarezza: «Nel 2018 ci avvicineremo al pareggio, per poi arrivare al 2020 a una marginalità dell’ordine del 15%».
Non è presto per parlare di svolta?
«In questi sette mesi con il presidente Giorgio Fossa abbiamo fatto un lavoro per poter tornare a impostare un percorso di crescita: abbiamo agito sulla redditività, sui ricavi, sui margini, e naturalmente sull’organizzazione e sui processi. Abbiamo fatto ordine nelle diverse aree di business ed i risultati iniziano a vedersi».
Era necessario cedere subito l’Area Formazione ed Eventi con la business School 24 Ore, considerando il buon posizionamento in un mercato in crescita?
«Abbiamo cercato di valorizzarla vendendo il 49% ma mantenendo il 51%. Continueremo quindi a consolidare i risultati. Le attività sono state valutate 80 milioni, e i 40 milioni che incasseremo sono tutta plusvalenza».
Che situazione ha trovato?
«Una situazione rappresentata nel bilancio 2016, chiuso con 90 milioni di perdite in una congiuntura economica tutt’altro
La società «Distruzione Documenti srl» dirige i suoi automezzi verso la sede di Milano della Banca d’Italia, carica milioni e milioni di euro (o ex euro) e li va a bruciare. Un film? Una rapina finita male? Un gruppo di pazzi? No, tutto normale, anche il nome più che esplicito della società. Ma perché carica e manda in fumo montagne di euro? Per conto di Bankitalia triturati 30 mila chili di banconote ogni anno per 4 anni banca centrale. Un sistema sofisticato di verifiche che garantisce l’autenticità e la qualità delle banconote circolanti. Nel processo di selezione, quando vengono intercettate banconote logore (i criteri sono predefiniti) scatta automaticamente la distruzione in linea e la triturazione. Il risultato finale sono le bricchette di banconote sminuzzate, cioè mattoncini fatti di ritagli compressi. Miliardi di euro fatti a pezzi ogni anno e compattati in decine di migliaia di blocchetti. Qualcuno diventa oggetto da collezione. Su ebay se ne trova una discreta scelta, dalle vecchie lire fino ai “bigliettoni” da 200 euro. «Curioso oggetto da collezione – recitava un annuncio -, di provenienza assolutamente lecita (omaggio della filiale di Forlì della Banca d’Italia), utilizzabile anche come fermacarte: Bricchetta da 400 grammi composta da banconote da 20 e 50 euro triturate».
Una volta fatto il lavoro di selezione dei biglietti logori e averli ridotti in mattoncini, Bankitalia ha il problema di come smaltirli. La palla passa al servizio appalti che per le principali filiali mette a gara il «servizio Le «bricchette» di banconote, triturate perché troppo rovinate dall’uso di ritiro, trasporto e smaltimento mediante termodistruzione con recupero di energia termica di banconote triturate». E’ uno dei tanti acquisti di beni che la banca centrale mette a gara. Per esempio è in corso un appalto da 1 milione per la fornitura della carta da fotocopie, mezzo milione per la sostituzione del sistema di lavaggio stoviglie, 73 milioni per il piano di assistenza sanitaria al personale, moltissimi per fornitura e assistenza tecnologica e professionale.
Tornando alle nostre bricchette, in particolare gli euro-rifiuti milanesi, ad aggiudicarsi il lavoro è stata una società romana gestita da una ragazza di 23 anni (amministratore unico) e posseduta dal padre, Roberto Tursini. La loro attività è l’eliminazione certificata di documenti. E per conto di Bankitalia dovranno trattare 30mila kg di banconote triturate ogni anno per quattro anni (90 carichi annui) per un compenso totale di 110.400 euro. Quello della sicurezza è un settore cresciuto anche per effetto della legge sulla privacy che impone di disfarsi degli archivi dopo un certo periodo di tempo. Non c’è dunque da preoccuparsi se nelle prossime settimane a Milano nella centralissima via Cordusio, sotto la sede di Bankitalia, capitasse di vedere soggetti sospetti scendere da furgoni marchiati «Distruzione Documenti». Sono pagati da Bankitalia. Il nome farà effetto ma tutto sommato l’apocalittica «Confraternita della misericordia e della morte»
Lo «stock» Collezionismo
Le «bricchette» di banconote triturate diventano oggetto di culto per i collezionisti