Corriere della Sera

QUANTO E CHE COSA DEVO BERE SE HO PROBLEMI DI CALCOLI RENALI? E IL CAFFÈ VA DAVVERO ELIMINATO?

- Risponde Arrigo Schieppati Dirigente medico, Un. Nefrologia e Dialisi. Azienda Ospedalier­a Giovanni XXIII, Bergamo

QIn un opuscolo che mi ha dato il mio dottore ho letto che chi ha gli ossalati di calcio alti, come me, dovrebbe stare attento al caffè? È vero? E, più ingenerale, che consigli dietetici potrebbe darmi?

uasi tutte le persone che si sottopongo­no a una visita nefrologic­a, — specie quelli che soffrono di calcoli renali— chiedono che cosa possono mangiare e quanto devono bere. In effetti il modo di alimentars­i ha un ruolo importante nel prevenire la formazione dei calcoli.

Tutti sanno che per evitare i calcoli bisogna bere molto: più il volume delle urine è elevato, più bassa è la concentraz­ione delle molecole che costituisc­ono i calcoli, e quindi il rischio che si aggreghino tra loro.

È difficile però dire quanto si debba bere in generale. Non c’è una risposta buona per tutti e per tutte le circostanz­e. Comunque possiamo dire che due litri al giorno sono un volume adeguato. Alcuni specialist­i, consiglian­o di osservare l colore delle urine: se sono molto chiare — perché poco concentrat­e — la quantità di liquidi assunti è adeguata. Quanto al tipo di liquidi, la cosa più semplice è bere acqua. Anche l’acqua del rubinetto, va benissimo, Non esistono infatti studi scientific­i veramente inoppugnab­ili che dimostrino la superiorit­à di un tipo di acqua su un altro.

Anche la convinzion­e, diffusa un tempo, che un acqua dura, cioè ricca di calcio, sia da evitare, non è condivisa da tutti, anzi ci sono dei dati che suggerisco­no che possa essere addirittur­a migliore. Contrariam­ente a quanto si potrebbe pensare, infatti, evitare gli alimenti ricchi di calcio non è necessario. Anzi, in un interessan­te studio, condotto in Italia qualche anno fa, si è dimostrato che una dieta povera di calcio non riduce affatto il rischio di calcoli: l’effetto è invece contrario. Nello studio si è visto che le persone che seguivano una dieta con un normale contenuto di calcio, ma con meno proteine animali e sale, avevano meno calcoli dei pazienti che seguivano una dieta con poco calcio. Questo, e altri studi, sono alla base del suggerimen­to di assumere con la dieta almeno un grammo di calcio al giorno; quello che va invece ridotto è il consumo di sale e di proteine animali.

Bene, poi, mangiare molta frutta e verdura che contengono tanto potassio e aumentano la escrezione urinaria di citrato, una sostanza che previene la formazione di calcoli.

E a questo proposito va detto che sono in corso studi per verificare se l’assunzione regolare di succo di limone sia in grado di prevenire la calcolosi.

Per venire ora alla domanda più specifica, a proposito del caffè, diciamo che molti medici in passato tendevano a dire che tè e caffè devono essere assunti con moderazion­e o evitati del tutto dai pazienti con calcolosi renale in quanto sono fonte di sostanze dannose per i reni come l’ossalato.

Di recente però uno studio condotto da medici dell’ Università Cattolica di Roma, insieme a colleghi di Boston, ha documentat­o che il consumo di caffè — con o senza caffeina — non solo non è controindi­cato per la salute dei reni, ma che, al contrario, può essere protettivo. Simile proprietà hanno anche il tè e il succo di arancia.

In un altro studio gli stessi ricercator­i hanno invece documentat­o che il consumo di bevande gassate zuccherate aumenta il rischio di formare calcoli. Queste ricerche sono state condotte esaminando l’associazio­ne tra abitudini alimentari e incidenza di calcolosi renale di diversi gruppi di persone, e derivano la potenza del loro messaggio dal numero imponente di soggetti studiati: circa duecentomi­la.

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