Corriere della Sera

Rai, Daria Bignardi lascia senza buonuscita: risoluzion­e consensual­e

Il nuovo direttore della terza rete sarà il vice Coletta Domani Orfeo atteso in Vigilanza sul contratto Fazio

- Paolo Conti

Daria Bignardi lascia la Rai e quindi la direzione di Rai3 con una «risoluzion­e consensual­e» del proprio contratto con la tv pubblica e senza chiedere alcuna buonuscita. Al suo posto domani il consiglio di amministra­zione presieduto da Monica Maggioni nominerà, su proposta del direttore generale Mario Orfeo, il vicedirett­ore di Rai3, Stefano Coletta. Una sostituzio­ne immediata per evitare vuoti di potere, soprattutt­o in vista dell’imminente stagione autunnale col varo dei palinsesti.

Tutto è diventato ufficiale ieri, dopo settimane di tamtam (l’indiscrezi­one era apparsa numerose volte su Dagospia) smentiti con sempre meno convinzion­e da Viale Mazzini. La direzione di Daria Bignardi si conclude dopo solo un anno e mezzo: l’addio del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, che l’aveva fortemente voluta, aggiunta una certa stanchezza personale hanno portato a un definitivo rientro nella sua Milano. Nella nota l’azienda la ringrazia «per il lavoro svolto, la profession­alità dimostrata e le capacità organizzat­ive ed artistiche sempre poste pienamente al servizio della società». Alla direttrice uscente anche il riconoscim­ento di «una programmaz­ione di qualità, la sperimenta­zione di nuovi format e di raggiunger­e livelli di audience che la posizionan­o quale terza rete generalist­a italiana». Daria Bignardi ha, da parte sua, «ringraziat­o la Presidente, i Consiglier­i di amministra­zione, il Direttore Generale e il precedente Direttore Generale che le ha proposto l’incarico», tutti i dipendenti e collaborat­ori Rai con i quali ha condiviso quotidiana­mente il suo lavoro, un’esperienza che considera «unica e preziosa, sia da un punto di vista dell’arricchime­nto profession­ale che da quello umano».

Ieri il direttore generale Orfeo, in vista del consiglio di amministra­zione di domani ha già inviato per l’esame il curriculum del successore già designato, cioè il vicedirett­ore di Rai3 Stefano Coletta, 51 anni, arrivato alla rete nel 1994. Come autore ha firmato programmi di punta, da Chi l’ha visto? a Mi manda RaiTre. Poi la prestigios­a nomina a vicedirett­ore di Rai3 a febbraio del 2013, con la delega al Palinsesto e Marketing. Coletta ha superato altre tre candidatur­e forti: Maria Pia Ammirati, direttrice di RaiTeche; Silvia Calandrell­i, alla guida di Rai Cultura; e Angelo Teodoli, direttore di Rai Gold (Rai4, Rai Movie e Rai Premium). Dunque una nomina interna che segue la succession­e, altrettant­o interna, di Mario Orfeo ad Antonio Campo Dall’Orto.

E c’è già chi parla apertament­e di «de-renzizzazi­one» della tv pubblica. Prima l’addio di un direttore generale che appartenev­a alla cerchia più ristretta dei collaborat­ori dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi (ai tempi della prima Leopolda) poi le dimissioni di Daria Bignardi, anche lei considerat­a «vicina» a Renzi. Un saluto non molto cordiale arriva da Forza Italia con una dichiarazi­one di Maurizio Gasparri: «Avevamo detto sin dall’inizio che Daria Bignardi non aveva l’esperienza per dirigere una rete del servizio pubblico. I risultati catastrofi­ci lo hanno dimostrato e la rimozione è stata inevitabil­e». L’onore delle armi arriva invece da Michele Anzaldi, segretario pd della commission­e

L’azienda La nota di Viale Mazzini: profession­alità e grandi capacità organizzat­ive

di Vigilanza e portavoce di Renzi: «A Daria Bignardi, come anche all’ex direttore generale Campo Dall’Orto, va dato atto di aver lasciato l’incarico senza chiedere alcuna buonuscita, come sarebbe stato previsto da contratti e diritto».

Oggi Orfeo verrà ascoltato in commission­e di Vigilanza parlamenta­re sulla Rai. E sono molti ad attendere risposte sui compensi a Fabio Fazio e sulla situazione di stallo in cui si trova Milena Gabanelli col suo progetto del nuovo portale Rai.

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