Corriere della Sera

L’Inter vince e resta in vetta Oggi Juve, Milan e Napoli

I nerazzurri a Crotone soffrono e rischiano il k.o. ma nel finale strappano il 4° centro su 4 Con Icardi a secco, decidono le grandi parate di Handanovic e i gol di Skriniar e Perisic

- DAL NOSTRO INVIATO Guido De Carolis

Così fanno le grandi squadre. L’Inter non lo è ancora, come ha sottolinea­to con forza Spalletti, però la vittoria di Crotone è di quelle pesanti. Non solo è la quarta di fila e dona, in attesa di conoscere oggi le risposte di Juventus e Napoli, lo scettro del comando della classifica ai nerazzurri, soprattutt­o è un successo costruito con pazienza e personalit­à. Ha rischiato tanto l’Inter, tenuta in corsa da Handanovic con due parate eccellenti, ma ha affondato al momento giusto, uccidendo il match nel finale con un colpo di Skriniar e il graffio del solito Perisic a tempo scaduto.

Nel setaccio di Spalletti restano tre punti, importanti perché filtrati dalle impurità di una partita intricata, giocata sotto ritmo, con troppi attori principali (Icardi, Candreva, Joao Mario, Gagliardin­i) scivolati nell’anonimato. A Crotone il Milan aveva passeggiat­o alla prima di campionato, in condizioni ben diverse però. Nella terra che fu di Pitagora, l’Inter è arrivata a risolvere il teorema quando la campanella stava per suonare e dopo aver rischiato di prenderle dalla formazione di Nicola, ben disposta, grintosa, ma con un limite letale per chi deve salvarsi: non ha ancora trovato un gol in questa stagione.

Ha risolto Skriniar, alla prima rete in serie A. Con un tocco di punta in mischia ha sfondato la resistenza del Crotone, perfetto fino a dieci minuti dal termine. I calabresi si sono lamentati per un presunto fallo sul gol, difficile da scovare anche dalla Var. Rimane un dato confortant­e per un’Inter bruttarell­a: 10 reti realizzate e appena una incassata. Segno che la difesa tiene, anche in una giornata pessima per Miranda e Dalbert.

Si è complicata in fretta la partita dei nerazzurri, un po’ per colpa dell’orario e del caldo (si giocava alle 15 anche per favorire il pubblico cinese), ma di più per i meriti del Crotone che ha spezzato tutte le manovre. Come all’Olimpico con la Roma, il centrocamp­o di Spalletti è mancato di velocità, una pecca evidenziat­a dalla corsa sempre accelerata degli avversari. Gagliardin­i, richiamato dopo meno di un’ora, è rimasto sempre muto, Borja è stato costretto continuame­nte ad appoggiars­i ai difensori, la fascia destra con D’Ambrosio e Candreva non ha prodotto nulla, mentre di là Perisic si è sfiancato in discese a tutto campo per coprire un timoroso Dalbert.

Più abituato al caldo, il Crotone è partito sfiammando e prima Tonev poi Budimir hanno provato a far male da fuori. Sprecata la palla del possibile vantaggio da Joao Mario che in contropied­e ha calciato fuori un comodo diagonale, l’Inter ha rischiato di soffocare a inizio ripresa, quando Handanovic ha murato Tonev, scappato un’altra volta a Miranda. Spalletti ha corretto, tolto Gagliardin­i e Dalbert, inserito Vecino e Nagatomo.

L’ingresso del giapponese ha liberato Perisic dai compiti di assistenza difensiva, in mezzo però l’Inter ha continuato a subire e ha rischiato di perdere tutto sul ravvicinat­o colpo di testa di Rohden: ancora Handanovic è stato strepitoso. I nerazzurri vicini al black out sono rimasti in qualche modo accesi, fino alla rete risolutiva di Skriniar. Il 2-0 firmato nel recupero da Perisic (3° gol in campionato) è stato il sigillo finale. L’Inter vince, stavolta senza convincere, però chi vuol diventare grande fa anche così.

Skriniar Per favore non parliamo di scudetto, è troppo presto Handanovic Abbiamo sofferto molto e colpito al momento giusto

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Gol e linguaccia Milan Skriniar, 22 anni, segna in mischia il gol dell’1-0: è la sua prima rete con la maglia dell’Inter, un gol che provoca l’insolita esultanza di Spalletti (sopra). «La linguaccia? Era rivolta ai miei collaborat­ori in panchina, non...
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