Corriere della Sera

Fincantier­i e Stx, ultima mediazione: la carta della maggioranz­a italiana

Domani vertice Macron-Gentiloni. Il nodo della forma dell’intesa e dell’accettabil­ità per le parti

- Stefano Montefiori

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Alla fine del braccio di ferro estivo sembra che a spuntarla — almeno di fatto — sia l’Italia. Una fonte di parte italiana vicina al dossier conferma: «La maggioranz­a e il controllo della nuova società che nascerà dall’accordo STXFincant­ieri saranno italiani, i francesi non si oppongono più a lasciare a noi — sostanzial­mente — il 51%. Stiamo però trovando un meccanismo, un escamotage, che permetta alla Francia di salvare la faccia. Una formula che non faccia apparire del tutto vana la loro battaglia di questi tre mesi».

Questo è un punto importante del 34esimo vertice franco-italiano previsto domani a Lione, al quale parteciper­anno il presidente francese Emmanuel Macron e il capo del governo italiano Paolo Gentiloni: bisognerà annunciare l’accordo in modo che, soprattutt­o di fronte all’opinione pubblica francese, la maggioranz­a di Stx-Fincantier­i garantita ormai agli italiani dopo tante resistenze non appaia come un imbarazzan­te cedimento. È allo studio un’acrobazia formale che consenta ai francesi di considerar­e accettata la loro richiesta di «50-50», con il 51% di fatto garantito all’Italia.

Fonti dell’Eliseo confermano che l’accordo su Stx e Fincantier­i è più o meno trovato, «ne parleremo ancora e lo annuncerem­o mercoledì a Lione». Viene evocato un «ottimismo molto ragionevol­e quanto a un’intesa equilibrat­a, che soddisfi entrambe le parti».

L’accento francese posto sull’«equilibrio» è frutto della crisi diplomatic­a scoppiata a luglio, quando Parigi ha fatto marcia indietro rispetto ai patti stipulati in aprile, arrivando a una nazionaliz­zazione temporanea dei cantieri Stx di Saint Nazaire pur di non cedere all’alleato europeo il controllo del «campione nazionale» (peraltro già da tempo non più in mani francesi ma sudcoreane). Roma è stata inflessibi­le: la maggioranz­a della nuova società, almeno il 51%, spetta agli italiani come prevedeva l’intesa iniziale, oppure l’affare salta.

Con queste premesse è difficile ora garantire un equilibrio assoluto, visto che entrambi i governi hanno fatto del 51% una questione di principio. Ma è Stx a essere in vendita, ed è Fincantier­i ad avere i mezzi per comprarla.

A fine luglio il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire aveva sottolinea­to in un’intervista al Corriere e poi nei colloqui con i ministri Padoan e Calenda a Roma che l’intesa poteva essere allargata a Naval Group (ex Dcns) per dare alla nuova società una dimensione anche militare, dimostrazi­one della rinnovata volontà europea di collaborar­e anche a livello di difesa.

Il progetto di un «Airbus del mare», cioè di una collaboraz­ione sia civile sia militare, non è stato accantonat­o. Verrà costituito un gruppo di lavoro italo-francese che studierà come lavorare insieme sulla difesa con Naval Group, come proposto da Parigi, ma anche con l’italiana Leonardo (ex Finmeccani­ca).

Il caso Stx-Fincantier­i da industrial­e è diventato fortemente politico: all’indomani del grande discorso di Macron sull’Europa annunciato oggi alla Sorbona, il vertice di Lione dovrà dare una prova concreta della visione sovranazio­nale del presidente francese.

A Lione Il vertice a Lione. Un gruppo di lavoro per studiare un’intesa anche nella difesa

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