«Sono un ragazzo di sinistra» La discesa in campo dell’ex pm
L’abbraccio a Bersani: candidarmi? Se c’è un percorso visionario... Mdp avvisa il governo sul Def e vota contro il parere in commissione
al bar, l’ex segretario lo ascolta annuendo dalla prima fila. E il presidente gli fa in anticipo gli auguri per il compleanno che cade oggi. Quanto al «futuro», non è un mistero che nelle stanze di Mdp si è più volte parlato di Grasso per la leadership del movimento: nel caso di una rottura con Pisapia, chi meglio dell’inquilino di Palazzo Madama potrebbe guidare un listone a sinistra del Pd?
Di tutto questo il presidente non parla, eppure ogni suo ragionamento sembra marcare la distanza dal renzismo. Lo ius soli? «Non rinunciano anticipatamente alle nostre posizioni solo in funzione di un problema elettorale». Il sistema di voto? «Andare alle urne senza una legge elettorale è un’idea impraticabile». Ce n’è per Renzi e ce n’è per Orfini: «Mi ha paragonato a Grillo per aver detto cose lapalissiane».
Il centrosinistra unito dei suoi sogni Grasso lo ha disegnato idealmente sulla mappa, saltando da un palco all’altro delle feste di partito. È stato a Imola da Renzi, a Reggio Emilia da Fratoianni e infine a Napoli, da Bersani. Ma se Mdp è pronto allo strappo sulla legge di Bilancio, lui invita alla cautela: «Il quorum in Aula non credo sarà un problema, ma vigilare non guasta mai. Non possiamo permetterci di far scattare aumenti Iva e altre norme di salvaguardia».
L’allarme sulla tenuta del governo è suonato ieri, quando in Commissione Lavoro la bersaniana Maria Grazia Gatti ha votato contro il parere sulla Nota di aggiornamento al Def. «Il governo apra le orecchie e ascolti anche le nostre proposte — avverte Bersani —. Non solo Alfano». Domenica la prova dell’applausometro toccherà a Pisapia, che ieri ha confermato la rotta dell’Ulivo: «Io? Non tentenno».