Corriere della Sera

I residenti lasciano Cercasi famiglia per l’isola deserta

Bretagna, via dopo 10 anni. Il bando del governo «Una sola casa, si coltiva e si allevano le pecore»

- Stefano Montefiori

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

PARIGI Quando sono arrivati sull’isola di Quéménès, 10 anni fa, Soizic e David Cuisnier hanno trovato gabbiani, foche, molti conigli, poche pecore e una sola casa diroccata — la loro — senza acqua corrente, né energia elettrica o riscaldame­nto.

Al largo del Finistère, cioè la punta estrema occidental­e della Francia, Kemenez (in lingua bretone) era un pezzo di terra disabitato lungo un chilometro e mezzo e largo 400 metri battuto dalle tempeste dell’Atlantico, senza collegamen­ti regolari con il continente, che la giovane coppia ha deciso di ripopolare rispondend­o al bando dell’Ente di conservazi­one del litorale. Si erano impegnati a restare sull’isola per nove anni, sono rimasti dieci.

L’esperiment­o ecologicom­atrimonial­e è riuscito, gli inverni con poca luce e molto vento sono passati e il destino da Shining che alcuni pronostica­vano è stato scongiurat­o.

David (oggi 40enne) e Soizic (34) nel frattempo hanno fatto due figli, Chloé e Jules di 7 e 5 anni, abituati a vedere più delfini che bambini e a mangiare più alghe che merendine. Sull’isola ovviamente non ci sono scuole né ospedali e la famiglia ha deciso che è arrivato il momento di lasciare il posto ad altri Robinson.

L’Ente di conservazi­one ha lanciato un nuovo bando che scadeva martedì scorso alle 18: hanno risposto una trentina di persone tra giovani, pensionati, famiglie, cittadini francesi ma anche olandesi e belgi. A fine ottobre le candidatur­e più interessan­ti saranno esaminate da una giuria che valuterà la volontà di preservare animali, vegetazion­e e menhir, e la capacità di portare avanti le attività fondate dai Cuisnier, cioè la coltivazio­ne di patate e di alghe e le tre camere pagamento messe a disposizio­ne degli ospiti.

«Ci sono stati dei momenti difficili ma abbiamo vissuto un’esperienza davvero fuori del comune — dice Soizic Cuisnier —. Siamo fieri di come abbiamo trasformat­o Quéménès, abbiamo dimostrato che la protezione dell’ambiente può essere compatibil­e con l’attività economica».

Soizic è diplomata in itticoltur­a, il marito aveva studiato agronomia e geografia prima di aprire un negozio di articoli per subacquei. Arrivati sull’isola, ancora senza figli, hanno passato i primi mesi a ristruttur­are il casolare piuttosto malmesso, tenuto su con assi di legno di navi naufragate. Poi hanno installato una pala eolica e i pannelli solari sul tetto per produrre energia elettrica e scaldare l’acqua, e un sistema per filtrare l’acqua piovana.

«Era il 2007 e la sera delle elezioni sentivamo alla radio la cronaca della vittoria di Nicolas Sarkozy — ha raccontato David alla tv Tf1 —. C’erano gli entusiasti e gli scontenti, a noi sembravano cose di un mondo lontano». La scommessa è stata vivere il più possibile in modo autarchico, imparando a usare le alghe come alimento e anche come concime per coltivare le patate vendute poi su Internet.

Loro la solitudine l’hanno scelta, «ed è questo che fa tutta la differenza», dice David. Durante la bella stagione hanno ospitato a pagamento centinaia di persone venute in cerca di tranquilli­tà, pranzando e cenando con loro, con la disposizio­ne di spirito di chi sa che dopo tre giorni gli ospiti se ne andranno e si resterà di nuovo, felicement­e, soli.

I Cuisnier lasciano Quéménès per coltivare alghe sul continente e mandare i figli a scuola. La succession­e non sarà facile.

La scuola per i figli David e Soizic hanno bisogno di una scuola per i due figli. Già trenta candidati per sostituirl­i

 ?? (Afp Photo) ?? Insieme David e Soizic Cook, 40 e 34 anni, con i figli Chloé e Jules. La coppia si era trasferita 10 anni fa sull’isola di Quéménès
(Afp Photo) Insieme David e Soizic Cook, 40 e 34 anni, con i figli Chloé e Jules. La coppia si era trasferita 10 anni fa sull’isola di Quéménès

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