Fiorello premia Mentana. «Alla faccia dei webeti»
Il direttore del Tg La7 vince «è Giornalismo». Il patron Aneri: l’informazione è un patrimonio da difendere
«Se cerchi la parola giornalista in Wikipedia, esce lui, Enrico Mentana. Un vero webbista, alla faccia dei webeti». Siamo al premio «è Giornalismo» e Rosario Fiorello, scoppiettante vincitore della scorsa edizione, passa il timone al vincitore 2016 e incorona così, con divertita irriverenza, il direttore del Tg La7. L’altro, battutista nato, non si lascia scappare l’occasione e risponde a tono: «Ho imparato tutto da lui, già da bambino lo guardavo in tv, per me è sempre stato come un fratello maggiore, quasi un padre».
Due mattatori che partendo da sponde diverse si ritrovano poi d’accordo in nome non solo dell’ironia ma di un sistema dei media che va a incrociare anche i social, proprio per portare i contenuti e la mediazione giornalistica su piattaforme più ampie. Ed entrambi, Fiorello con la sua edicola dello scorso anno e poi con l’idea della radio via Instagram, e Mentana con il suo mix di tg, radio, maratone e presenza attiva sul web, ne sono testimonial.
Per legge del contrappasso le due figlie, Olivia (Fiorello), 24 anni e Alice (Mentana), 25, compagne d’asilo al Sacro cuore, sedute ora al tavolo d’onore confessano di disdegnare i somente cial, sono distrattamente su Instagram la prima e su Facebook la seconda, non amano comparire e non sgomitano per guadagnarsi una fotografia, anzi chiedono garbata- Milano Enrico Mentana tra Giancarlo Aneri (a sinistra) e Fiorello se possibile di starne fuori.E mentre si celebra un’idea di giornalismo diffuso e a 360 gradi, con Giulio Anselmi, Luciano Fontana, Massimo Gramellini (new entry nella giuria del Premio), Giuseppe Cruciani, Andrea Monti, Cristina e Benedetta Parodi, Vittorio Feltri, Umberto Brindani, Urbano Cairo, il gran patron del premio Giancarlo Aneri brinda ai trent’anni di «Striscia la notizia» con l’inventore Antonio Ricci e la madrina Michelle Hunziker. E l’inviato del programma satirico Valerio Staffelli ne approfitta per consegnare a Fiorello il suo Tapiro da record: è il numero 24, uno in più di quelli collezionati da Belen.
Giancarlo Aneri, imprenditore del vino innamorato del giornalismo che ha voluto questo Premio nel 1995 puntando su una giuria di qualità (ai tempi Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giorgio Bocca), è soddisfatto del verdetto 2017: «Passiamo da un fuoriclasse all’altro. E il mio paragone con il vino funziona: prima di tutto devi avere la terra e l’uva buona, poi viene il marketing. Così è per il giornalismo, prima di tutto devi avere le notizie. Un patrimonio da difendere».