Varanasi, Fès, Kathmandu Giro del mondo spirituale
La città sacra degli induisti è abitata ininterrottamente da 3500 anni, nella città del Marocco da dieci anni si tiene un festival sulla pace che prende le mosse dalla cultura sufi. A Yogyakarta un «film» dell’800 dopo Cristo con 1400 storie incise in bas
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i sono posti nel mondo che mettono d’accordo tutti, credenti, atei, visitatori più o meno inclini a una generica o precisa idea di spiritualità, non necessariamente legata a una religione. Sono luoghi antichi come Angkor Wat in Cambogia o Borobudur a Giava, oppure intere città il cui nome è legato allo spirito: Fès, in Marocco, per la cultura sufi (corrente mistica dell’Islam) che qui è celebrata con un festival ogni anno, Varanasi in India, da oltre tre millenni città sacra per gli Induisti e visitata da un milione di pellegrini e turisti ogni anno. Con un salto di millenni, il Tempio del Loto a Nuova Delhi, aperto ai fedeli e al pubblico nel 1986, deve il suo nome alla forma della struttura, che con i suoi 27 petali di marmo bianco, ricorda uno dei fiori più sacri in Oriente. Questo edificio è il luogo di culto più importante della religione Bahai, una filosofia nata in Persia nel 19esimo secolo, che predica pace universale.
Varanasi, sacra da 3500 anni
Varanasi o Benares (come la chiamavano i colonialisti inglesi) nello stato indiano dell’Uttar Pradesh è la città sacra degli induisti. E’ abitata interrottamente da 3500 anni e l’epicentro della vita e della morte, qui sempre sovrapposti, sono il centinaio di Ghats da dove vengono fatte le offerte al fiume dall’alba al tramonto, solo sull’iperaffollata riva occidentale mentre quella orientale è sabbiosa e deserta. Fra i più importanti, il Manikarnika, è uno dei Ghats consacrati alla cremazione. Imperdibile lo spettacolo serale delle offerte votive luminose che fluttuano sulle acque. Fra gli alberghi, nella zona di Nadesar, decentrata dalla parte storica e per questo più tranquilla, il Gateway Ganges Hotel propone camere eleganti e spazi comuni dedicati al relax dopo le giornate fra i Galis, l’intrico di vicoli della parte antica della città. Il più centrale fra i Ghat è il Dashashwamedha, asse dell’antico quartiere commerciale di Chowk ma sono centinaia le testimonianze rituali lungo il Gange, ancora lì, davanti a noi, com’erano migliaia di anni fa.
Nepal: lo stupa restaurato
Nel novembre dell’anno scorso, a distanza di 18 mesi dal terremoto che distrusse luoghi sacri e centri abitati in Nepal ( www.welcomenepal.com), è stato restaurato lo stupa rivestito in oro che domina Kathmandu con donazioni private arrivate da tutto il mondo con un’intervento di circa 2 milioni di dollari (e 31 chili d’oro per la copertura) che ha riportato allo stato originale l’Area di Boudhanath. Nella zona di Thamel il DalaiLa hotel (dalailaboutiquehotel.com) è una struttura ecofriendly con spa e diversi ristoranti .
A Fès da dieci anni un festival interculturale ha l’obiettivo, prendendo le mosse dalla cultura Sufi, di essere un crocevia di studio e incontro per la pace: «Il festival della cultura Sufi ha l’obiettivo di dare al mondo un’immagine positiva dell’Islam», dice il suo direttore Faouzi Skali, «e al tempo stesso trasforma Fès in un luogo d’incontro della spiritualità di tutto il mondo con pensatori e musicisti tradizionali». L’antica medina di Fès, che nel 1880 lasciò stupefatto Edmondo De Amicis che ne scrisse diffusamente nel suo libro “Marocco” è una tappa importante fra le capitali della spiritualità. Il festival www.festivalculturesoufie.com si svolge quest’anno dal 14 al 21 ottobre prossimi e ospiterà musicisti indiani e marocchini con la partecipazione, fra gli altri, dello studioso francese Edgard Morin.
Il «film» del Buddha sui bassorilievi
A un’ora d’auto da Yogyakarta, che già di per sé offre ogni giorno offre spettacoli tradizionali di musica e danza e un ritmo molto più lento e rilassante rispetto a Jakarta, il Borobudur (www.borobudur-
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