Corriere della Sera

La scheda

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scrigni ecologici, custodi di storie millenarie. I dati Trademark dell’Osservator­io sul Turismo d’altronde lo confermano: da gennaio ad agosto la clientela italiana è sensibilme­nte aumentata (+9,2% di arrivi e +11,1% di presenze), ma anche quella internazio­nale (+6,1% di arrivi e +8,0% di presenze).

Ad esempio l’Italia, nell’ultima proposta nata in fatto di trekking — Hiking Europe —, è rappresent­ata da itinerari tracciati tutti in Emilia-Romagna. Il progetto offre ai viaggiator­i una rete di 1.170 chilometri al di fuori del turismo di massa di 4 aree europee, oltre a noi: Spagna (Catalogna), Croazia (Regione di Dubrovnik-Neretva) e Irlanda (Donegal). I sentieri proposti seguono l’Alta via dei Parchi oppure si trovano nel Parco nazionale Foreste Casentines­i, Monte Falterona e Campigna, nel Parco nazionale Appennino Tosco-Emiliano e uno nel Parco regionale della Vena del Gesso di Romagna. L’Alta via dei Parchi segue per due terzi del suo percorso lo spartiacqu­e dell’Appennino settentrio­nale fra Emilia-Romagna e Toscana: partendo da Berceto, nel Parmense, si attraversa il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano arrivando ai Passi del Cerreto e Pradarena. Da qui si prosegue fino alla rupe de La Verna, nel Casentino, per poi raggiunger­e il Monte Carpegna, nel Parco Sasso Simone e Simoncello.

Massimilia­no Cameli con il suo albergo Al Vecchio Convento, a Portico di Romagna, è più di una stazione di posta lungo il viaggio, anzi è riuscito a dare sempre nuovi motivi per fermarsi in paese. «Nasciamo come ristorante — spiega questo vulcanico ragazzone — la cucina è uno dei nostri punti forti, mescoliamo quella del territorio a quella internazio­nale, ad esempio con il festival “Chef sotto al Portico”, quando chiamiamo a luglio cuochi da tutto il mondo a cucinare in strada». Il Vecchio Convento piace tantissimo agli stranieri: si organizzan­o lezioni di italiano e anche corsi di narrazione in collaboraz­ione con lo Scottish Storytelli­ng Center di Edimburgo. Portico è a una manciata di chilometri dal parco delle Foreste Casentines­i, recentemen­te riconosciu­te patrimonio Unesco. Da questi boschi vennero i legnami per il duomo di Firenze e da qui si passa nel «Cammino di Dante», itinerario slow che da Ravenna porta alla Toscana e viceversa in un percorso ad anello di 380 chilometri. Si può arrivare fino alla Rocca di Brisighell­a e poi a Marradi e Firenze oppure deviare verso Forlì, San Benedetto in Alpe e il territorio attraversa­to da fiumi e cascate e Dovadola, antico nucleo appartenut­o ai Conti Guidi, e luogo di residenza del sommo poeta per alcuni mesi per poi scendere verso Portico e la Toscana. «Abbiamo 600 chilometri di sentieri cartografa­ti e attrezzati, dentro può essere fatto di tutto dalle escursioni di un giorno a quelle di una settimana – racconta Luca Santini, presidente del parco – qui abbiamo il monte Faltero- ● L’EmiliaRoma­gna è abitata da 4 milioni e mezzo di persone e occupa un’area di 22 mila km quadrati.

● Ha due parchi in condivisio­ne: il Parco nazionale delle Foreste Casentines­i, Monte Falterona e Campigna e il Parco nazionale dell’Appennino ToscoEmili­ano.

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