Un master (filosofico) per i nuovi manager enogastronomici
«Mangiare è un atto culturale di antica sapienza». Aperte le iscrizioni all’università San Raffaele
erché è giunto il momento di cambiare il nostro approccio culturale nei confronti di cibo e vino? Per riportare l’alimentazione al centro della nostra vita e dei grandi dibattiti, anche filosofici, in modo corretto». Discutere e approfondire queste tematiche è oggi è il modo migliore per leggere la realtà nella quale viviamo, spiega il filosofo Massimo Donà, direttore del Master di primo livello in Filosofia del Cibo e del Vino all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano che riparte il prossimo 19 gennaio (le iscrizioni sono aperte fino all’11 dicembre).
«Il corso nasce dalla presa di coscienza che cibo e vino sono ormai onnipresenti, gli chef sono considerati star, ma l’approccio al tema è quasi sempre superficiale, tutto è ridotto a show: manca la capacità di valorizzare la storia e la simbologia del nostro universo enogastronomico, fattore indispensabile per comunicarne la qualità e il valore». Il master allora — nato dalla collaborazione con Intesa Sanpaolo e il gruppo Italian Signature Wine Academy (Iswa) — vuole colmare la lacuna, preparando manager in grado di raccontare e dare importanza all’unicità del made in Italy nel settore agroalimentare e vitivinicolo, grazie alla convergenza di diverse discipline. «In questi settori c’è richiesta di professionalità esperte — spiega Donà —, dalla visione innovativa e giovane, in grado di comunicare attraverso i media più attuali e di riposizionare i prodotti sui nuovi canali del mercato». La filosofia, l’etica e l’estetica, l’antropologia, la storia e la geografia dei territori, il foodwriting, la letteratura, la nutrizione, la conoscenza tecnico-sensoriale dei prodotti concorreranno così a formare il bagaglio culturale dei nuovi professionisti del marketing e della comunicazione. E le materie saranno approfondite con docenti quali lo storico della gastronomia Alberto Capatti, padre Enzo Bianchi, il filosofo Massimo Cacciari, il preside della Facoltà di Arti, Turismo e Mercati della Iulm Vincenzo Trione e la food editor del Corriere Angela Frenda.
Il piano di studi prevede poi, oltre a lezioni, seminari e laboratori, anche alcuni stage in azienda. «Abbiamo voluto creare un corso professionalizzante, capace di permettere agli studenti di fare esperienze in realtà del settore, che possano diventare, come è già avvenuto nel primo ciclo, importanti occasioni lavorative».