«La cultura finanziaria in Italia? Dietro al Togo»
«Immagina di dover chiedere un prestito di 100 euro. Quale sarebbe la somma più bassa da restituire: 105 euro o 100 euro più il 3%?». La stessa domanda è stata fatta in 144 Paesi diversi. E nella classifica delle risposte esatte l’Italia si è fermata al 63/mo posto. Alle spalle del Togo, per dire. Anche per questo il nostro Paese ha aderito alla Settimana mondiale dell’investitore, campagna internazionale per promuovere l’educazione finanziaria tra i giovani e gli adulti. A partire da lunedì 2 ottobre e fino a domenica 8 ottobre ci saranno spettacoli teatrali, lezioni nelle scuole superiori, conferenze nelle università e altre iniziative per diffondere e sostenere quelle competenze necessarie quando si investono i propri soldi, oltre che nella vita di tutti i giorni. Il progetto, che parte in contemporanea in settanta Paesi, è coordinato in Italia dalla Consob, l’organismo di vigilanza della Borsa, con la partecipazione della Banca d’Italia. «L’investimento finanziario — ha detto il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, presentando l’iniziativa a Roma — riguarda molte persone ed è necessaria la massima attenzione anche se ci sono autorità che svolgono una funzione di regolamentazione e controllo del mercato. È grazie all’educazione finanziaria che si può capire che non esiste un investimento esente da rischio».