Sogei, ispezione del Garante Ancora a rilento le fatture
Sospeso dopo la scoperta di un buco che permetteva di consultare e addirittura modificare i dati comunicati all’Agenzia delle Entrate, il sistema di trasmissione via web delle fatture telematiche funziona ancora a mezzo servizio. La Sogei, controllata del ministero dell’Economica, che gestisce l’informatica della pubblica amministrazione, non è ancora venuta a capo del problema. In queste ore, per giunta, sta subendo anche un’ispezione dell’Autorità Garante della Privacy, che vuol capire quali dati siano stati “esposti” senza protezione sulla rete.
Il termine per la presentazione dei documenti, fissato al 28 settembre, e poi spostato al 5 ottobre dall’Agenzia, sarà intanto quasi certamente prorogato. «Appena sarà ripristinata la totale operatività del sistema, questione di un giorno o due al massimo, stabiliremo un termine congruo per l’invio dei dati» ha detto ieri il vice ministro dell’Economia, Luigi Casero.
Il vero problema è che non si riesce a venire a capo della questione. Sogei non ha ancora trasmesso la relazione dettagliata sull’accaduto che le era stata chiesta dall’Agenzia delle Entrate. Né ha ancora fornito spiegazioni alla Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria. Sembra una questione piuttosto complessa, oltre che imbarazzante per la società. Al punto che l’amministratore delegato, Andrea Quacivi, appena arrivato e con un incarico di un solo anno per sostituire Fabio Cannarsa approdato in Consip, ha manifestato anche al suo azionista, il ministero Tesoro, e dunque al governo, la disponibilità a rimettere l’incarico.
Mercoledì sera Quacivi è stato ricevuto nel suo ufficio dal presidente della Commissione bicamerale di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria, il Pd Giacomo Portas. che voleva ascoltarlo. «Sogei ha le competenze e la capacità per risolvere questo problema molto grave che c’è stato e sta lavorando. Ho fiducia che lo risolvano, ma servono fatti concreti, e rapidamente» ha detto Portas, che ha messo in programma l’audizione dei vertici Sogei in commissione per mercoledì prossimo.
Il “buco” nel sistema ha creato una serie infinita di danni. Il Garante sulla Privacy vuol capire che cosa sia “scappato” dai terminali che custodiscono i dati fiscali degli italiani, che dovrebbero essere blindati, e non si escludono multe, visto che la legge le prevede esplicitamente per chi non osserva le disposizioni sul trattamento dei dati personali.
Non dovrebbe compromettere il gettito legato dal governo alla comunicazione delle fatture, che è di 2 miliardi nel 2017. Ma è un caso che rischia di incidere pesantemente sul rapporto tra fisco e cittadini. «Questa vicenda non segna certo un punto a favore nel percorso di innovazione» ha detto ieri il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.