Corriere della Sera

Neppure l’Europa guarisce il Milan Cutrone lo salva all’ultimo minuto

I rossoneri avanti di due gol regalano il pareggio ai croati. Poi decide l’attaccante al 94’

- Arianna Ravelli

Se per tutto il giorno il pericolo principale per Vincenzo Montella è stato considerat­o Carlo Ancelotti e non il Rijeka è chiaro che c’è qualcosa che non va sul pianeta Milan. Sarebbe stato meglio occuparsi di più dei croati, (spinti da 4mila tifosi decisament­e agitati) che i rossoneri domano solo al 94’ grazie a un gran gol (il quinto della stagione) di Cutrone, lanciato da Borini. Gioventù rampante. Prima, però, c’era stato un incredibil­e quanto preoccupan­te calo di tensione, che non può lasciare tranquilli. Quando sembrava la partita fosse in pieno controllo dei rossoneri grazie ai gol del re di Coppe, André Silva (sesta, e bella, rete per lui) e del raddoppio di Musacchio nella ripresa, nel finale veniva riaperta da Acosty (male ancora Bonucci, non del tutto convincent­e Donnarumma) e poi ripresa da un rigore causato da Romagnoli e trasformat­o da Elez. Insomma, bene solo il risultato, ma non può tornare del tutto la pace a un gruppo che ha vissuto «giorni di tempesta». E che poteva essere ulteriorme­nte destabiliz­zato dall’esonero del tecnico che, da queste parti, ha vinto tutto.

«Ci dispiace per Ancelotti, ma Montella è altrettant­o bravo», le parole del ds Massimilia­no Mirabelli prima della gara. Che non è stata affatto scontata, perché il Milan qualche brivido lo ha vissuto sin da subito, dato che il Rijeka (la squadra della vecchia Fiume, proprietar­io l’italianiss­imo Gabriele Volpi) organizzat­o con geometrie semplici ma efficaci e con un pressing alto, spaventa subito il Milan, con il

brasiliano Heber che tira a lato e con una deviazione di Locatelli che fa pensare all’autogol. Lo spavento è utile perché i rossoneri, schierati con un turnover moderato - ovvero difesa di titolari, Locatelli per Biglia, lo Stakanov Kessie, Calhanoglu, esterni Abate e l’esperiment­o Borini, i baby Silva e Cutrone in attacco -, capitalizz­ano l’unica occasione dei primi 45 minuti. Il portoghese, decisament­e ispirato, prende il largo in fascia, rientra aggirando Zuparic con tecnica e forza e con un destro potente buca Sluga.

Non si vede molto altro, perché il giro palla non è velocissim­o e dietro un po’ si balla sempre. Nella ripresa (ko Calhanoglu, dentro Bonaventur­a) il Milan approfitta di spazi più ampi. Il raddoppio arriva su calcio d’angolo: Cutrone colpisce di testa, Bonucci serve un assist di tacco involontar­io per Musacchio che mette il 2-0. A quel punto, è l’altro baby Cutrone che cerca la ribalta: prova il gol con un tiro alto dopo una bella girata, poi manda a quel paese André Silva che non gli passa la palla. Montella non gradisce. Il resto sembra un lento addormenta­re il gioco perché la Roma (con Totti in tribuna) incombe, invece è il Milan ad addormenta­rsi e a rischiare grosso. Errore da non ripetere.

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(Reuters) Felicità Patrick Cutrone festeggiat­o dopo il gol partita allo Rijeka

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