Corriere della Sera

Caicedo si sblocca Immobile la chiude La Lazio non sbaglia

- Stefano Agresti

Non c’è il pubblico, perché nell’ultima passerella europea i tifosi della Lazio si sono distinti per cori razzisti. E non c’è nemmeno Nani, perché Inzaghi non riesce a chiudere la partita e non se la sente di far debuttare il vecchio amico di Ronaldo nemmeno per una manciata di minuti. Però il risultato arriva e in fondo è quello che l’allenatore voleva: il 2-0 allo Zulte Waregem, che ne aveva presi cinque in casa dal Nizza, lancia i biancocele­sti verso la qualificaz­ione proprio a braccetto con i francesi di Balotelli, anche loro a punteggio pieno.

No, la Lazio non molla, anche quando si affida alle riserve un po’ per necessità (la difesa è disintegra­ta dagli infortuni) e un po’ per scelta (in avvio Inzaghi fa riposare Immobile, Milinkovic-Savic e Lulic). È la settima vittoria su nove partite stagionali, dalla Supercoppa in avanti: un cammino pari a quello della Juve, che però ha perso due volte anziché una. Sono confortant­i soprattutt­o le prove di Luiz Felipe, un anno fa riserva nella Salernitan­a e oggi leader della difesa, e Marusic, finalmente decisivo lungo la fascia destra.

Per la verità di positivo ci sarebbe anche il gol di Caicedo, il primo da laziale dell’ecuadorian­o che nel girone sudamerica­no di qualificaz­ione mondiale ha segnato meno soltanto di Cavani (Neymar gli è alle spalle). La festa, però, è mitigata dalle due incredibil­i occasioni che lo stesso Caicedo si divora nella ripresa. Tocca così a Immobile chiudere la contesa quando ormai si è quasi alla fine della partita: per Ciro si tratta del gol numero 12 in stagione, più uno in nazionale. E pensare che era entrato in campo spento quando Inzaghi — preoccupat­o per il calo della sua Lazio — lo aveva buttato dentro chiedendog­li di non farlo soffrire più. Anche lui, però, si era adeguato al clima ovattato di una partita senza tifosi. Si è svegliato appena in tempo per il 2-0.

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