Caicedo si sblocca Immobile la chiude La Lazio non sbaglia
Non c’è il pubblico, perché nell’ultima passerella europea i tifosi della Lazio si sono distinti per cori razzisti. E non c’è nemmeno Nani, perché Inzaghi non riesce a chiudere la partita e non se la sente di far debuttare il vecchio amico di Ronaldo nemmeno per una manciata di minuti. Però il risultato arriva e in fondo è quello che l’allenatore voleva: il 2-0 allo Zulte Waregem, che ne aveva presi cinque in casa dal Nizza, lancia i biancocelesti verso la qualificazione proprio a braccetto con i francesi di Balotelli, anche loro a punteggio pieno.
No, la Lazio non molla, anche quando si affida alle riserve un po’ per necessità (la difesa è disintegrata dagli infortuni) e un po’ per scelta (in avvio Inzaghi fa riposare Immobile, Milinkovic-Savic e Lulic). È la settima vittoria su nove partite stagionali, dalla Supercoppa in avanti: un cammino pari a quello della Juve, che però ha perso due volte anziché una. Sono confortanti soprattutto le prove di Luiz Felipe, un anno fa riserva nella Salernitana e oggi leader della difesa, e Marusic, finalmente decisivo lungo la fascia destra.
Per la verità di positivo ci sarebbe anche il gol di Caicedo, il primo da laziale dell’ecuadoriano che nel girone sudamericano di qualificazione mondiale ha segnato meno soltanto di Cavani (Neymar gli è alle spalle). La festa, però, è mitigata dalle due incredibili occasioni che lo stesso Caicedo si divora nella ripresa. Tocca così a Immobile chiudere la contesa quando ormai si è quasi alla fine della partita: per Ciro si tratta del gol numero 12 in stagione, più uno in nazionale. E pensare che era entrato in campo spento quando Inzaghi — preoccupato per il calo della sua Lazio — lo aveva buttato dentro chiedendogli di non farlo soffrire più. Anche lui, però, si era adeguato al clima ovattato di una partita senza tifosi. Si è svegliato appena in tempo per il 2-0.