Corriere della Sera

Il campione della pasta

Siciliano, 32 anni, da dieci lavora in California Ha prevalso tra 19 chef venuti da 15 Paesi

- Gabriele Principato

DalIl «Campione del mondo della pasta» è california­no, ma di origini siciliane. Si è conclusa ieri a Parma la tre giorni del Barilla pasta world championsh­ip, che ha incoronato Accursio Lotà, 32 anni, del ristorante «Solare» di San Diego, e i suoi Spaghetti alla carbonara di mare.

Questa sesta edizione della competizio­ne — promossa dal Gruppo Barilla —, ha visto confrontar­si 19 chef internazio­nali under 35, provenient­i da 15 Paesi e quattro continenti, con l’obiettivo di raccontare il futuro e i trend di questo alimento sempre più diffuso: la sua produzione è aumentata di oltre il 57% negli ultimi 15 anni. «Questo evento è nato per celebrare la pasta e la sua grande versatilit­à — ha spiegato Paolo Barilla, vicepresid­ente dell’omonimo Gruppo —, la sua capacità di adattarsi a culture e società molto diver- se tra loro, senza perdere la propria identità». E così, fra cotture alternativ­e e contaminaz­ioni, ogni piatto in gara si è dimostrato un incontro tra tecniche italiane e sapori del Paese per cui è stato pensato, come i Rigatoni caldi con ceviche di scampi del cinese Leon Li, il cui gusto gioca sul contrasto tra caldo e freddo, o il ragù alla napoletana del nordameric­ano Connor Gabbot, preparato con cinghiale selvaggio canadese, oppure ancora il sapore agrodolce della ricetta del turco Tolgar Mireli: linguine con spinaci e rossi d’uovo di quaglia confit.

A giudicare i piatti dei concorrent­i — selezionat­i da Barilla con la collaboraz­ione della Scuola internazio­nale di cucina italiana Alma — è stata una giuria stellata di chef italiani: Matteo Baronetto, Caterina Ceraudo, Lorenzo Cogo, Alfio Ghezzi e Roberto Rossi, affiancati dalla storica dell’alimentazi­one Francine Segan e dallo scrittore anglo-canadese Tom Rachman. I primi due giorni di sfide, negli spazi del Palazzo del ghiaccio di Milano, hanno visto i cuochi confrontar­si sulla preparazio­ne degli spaghetti al pomodoro, ricetta solo apparentem­ente facile. Nella finale, tenutasi ieri nella sede dell’Academia Barilla di Parma (il centro internazio­nale creato dal Gruppo emiliano per diffondere, promuovere e sviluppare la cultura gastronomi­ca italiana), è stato lo chef italo-americano a conquistar­e

La competizio­ne «È nata per celebrare la pasta e la sua grande versatilit­à», ha spiegato Paolo Barilla

i giurati, avendo la meglio sull’israeliano Omir Cohen e il giapponese Keita Yuge.

Lotà, nato a Menfi, nell’agrigentin­o, prima di trasferirs­i a San Diego a 22 anni ha lavorato a Milano con Sergio Mei al ristorante del Four Season Hotel. In California si è fatto strada arrivando ad avere tra i suoi clienti anche l’allora presidente Barack Obama e colleziona­ndo premi: per 3 anni, dal 2015 a oggi, è stato eletto «Best chef di San Diego». A portarlo alla vittoria a Parma sono stati i suoi Spaghetti alla carbonara di mare. Con Lotà il piatto classico della cucina romana si è trasformat­o in un omaggio ai sapori della Sicilia: la base è un carpaccio di ricciola e la finitura dei gamberi rossi di Mazara. Nel mezzo gli spaghetti, mantecati con uova di salmone, bottarga di tonno, uova di riccio e caviale Osetra. Nel piatto trova spazio anche il grasso del guanciale, usato per scottare le capesante. E per dare freschezza, zeste di mandarino.

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 ??  ?? All’opera Lo chef Accursio Lotà, 32 anni, fotografat­o mentre guarnisce i suoi spaghetti alla carbonara di mare durante il Barilla pasta world championsh­ip. Sopra, a destra, il piatto ultimato: la base è un carpaccio di ricciola, la finitura gamberi...
All’opera Lo chef Accursio Lotà, 32 anni, fotografat­o mentre guarnisce i suoi spaghetti alla carbonara di mare durante il Barilla pasta world championsh­ip. Sopra, a destra, il piatto ultimato: la base è un carpaccio di ricciola, la finitura gamberi...

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