La stilista romantica e l’icona Kate «Sa cosa le piace e decide in fretta»
Alice Temperley: sono cresciuta in mezzo alle stoffe di mia nonna La moda ha ritmi che possono essere noiosi. A meno di metterci il sogno
«Come avrei vestito Diana? Con un tailleur pantalone ma anche con un sognante abito lungo, aveva un fisico straordinario per gli abiti da sera e aveva la capacità di indossare i capi più femminili come quelli di sapore maschile, con eguale naturalezza», racconta Alice Temperley dal suo negozio di Bruton Street. Stessa via nel cuore di Londra, dove nacque la regina Elisabetta.
Bella come una musa preraffaelita, giovane come ieri Diana e oggi Kate, e soprattutto quintessentially British come Lady D e la duchessa di Cambridge. «Diana è stata per Londra quello che per l’America è stata Jacky Kennedy poi Onassis, e quello che Grace Kelly è stata per Monaco, tutti volevano vestirla».
E lei oggi veste Catherine, la donna che William ha scelto come futura regina, un’icona globale. E pure Pippa sua sorella, andata all’altare con nozze quasi regali. Ma che donna è Kate, in fatto di moda? «Sa quello che le piace, ciò che le occorre in ogni situazione. E decide rapidamente. Da mamma di un figlio di 8 anni, Fox, so bene che quando si hanno in casa bambini il tempo è prezioso: Fox mi conquista con la sua precoce curiosità per la moda, adora le sfilate».
Bambina, lei giocava in casa con pizzi e tessuti antichi: davvero c’erano anche merletti appartenuti alla regina Vittoria? «Sì, anche quelli, mia nonna era una grande appassionata di stoffe antiche, una collezionista, e così ci divertivamo a creare abiti, giocare con tessuti con il profumo del tempo».
Quella passione per il passato è rimasta, ogni collezione Temperley London invita a un tuffo nella storia. «Ma anche in un mondo immaginario, perché la moda deve far sognare: questa industria ha ritmi veloci che possono essere noiosi, a meno di metterci sogno, romanticismo».
È quello che nel nuovo libro «Alice Temperley. English Myths & Legends» (Rizzoli New York), chiama escapism. Ovvero fuga dalla realtà. Una fuga anche dalla praticità? «No di certo, sono cresciuta in campagna nel Somerset e questo mi ha aiutata a capire subito che un abito deve essere per prima cosa comodo, funzionale, ma questo non vuol dire rinunciare alla creatività». E un vestito da sera? «Non deve essere troppo sexy, ma un po’ demure, pudico, per risultare seducente. E il successo, da cinque anni a questa parte della moda britannica, a parte il lavoro del Fashion council, si spiega anche con una nuova morbidezza, romanticismo, della proposta fashion inglese a lungo considerata troppo alternativa». Ed è lo stile bohémien, ma moderno, di Temperley, scelto la scorsa estate anche da Madonna per la sua festa di compleanno pugliese. Come vestiremo quest’inverno? «Con maglieria pesante e un tuxedo o una tuta rivestiti di perline però: stile seducente ma comodo».
Parliamo ancora di Kate, come è nata la simpatia per lo stile Temperley? «Sei anni fa arrivò nel mio Mews (a Notting Hill) e iniziò a passare in rassegna i capi esposti». La Duchessa ha scelto un abito Temperley per la visita in India un anno fa, «un capo piuttosto elaborato, curato nei dettagli: Kate sa bene che in certe occasioni deve saper trasmettere anche l’ufficialità della corona — spiega Temperley —. Ma, proprio come Diana, è versatile nelle sue scelte: quando si dedica al tempo libero o visita le charities spesso opta per soluzioni più easy». E a proposito della terza gravidanza della Duchessa, uno dei capi più fotografati quand’era incinta di Charlotte, era un Temperly in maglia traforata nera. Chissà se lo ripescherà dall’armadio anche questa volta?
Nel 2011 la regina l’ha nominata Mbe (Member of the Order of the British Empire), per il lavoro fatto per la moda britannica.Vero che a casa, sopra il letto, c’è la Union Jack con lo stemma della regina «ER»? Sorride, dall’altro capo del telefono: «Il fatto è che ovunque nelle mie stanze sono disseminate memorabilia Royals».
Quest’inverno «Maglieria pesante e un tuxedo o una tuta rivestiti di perline: seducenti ma comode»