«Io criticata per tutto Non voglio mai i fotoritocchi»
Ashley Ghaham e la capsule disegnata per Marina Rinaldi
desso, secondo Time, è tra le 100 persone più influenti del mondo e Sports Illustrated l’ha celebrata in tutta la sua bellezza, in costume da bagno. «Ma nella mia vita ho ricevuto qualsiasi tipo di critica: mi hanno detto “sei troppo grassa, troppo rumorosa, troppo piccola, troppo bella”. La mia fortuna è stata non dare credito a nessuna di quelle persone e ascoltare solo i consigli costruttivi».
Nel suo profilo Instagram da 5 milioni di followers, Ashley Graham si definisce model, designer, author, ma soprattutto body activist. In queste due parole c’è racchiuso tutto l’impegno della modella americana. Grazie a lei in passerella hanno trovato spazio le modelle «curvy»: donne bellissime con la taglia 44, a volte 46, più simili alle ragazze comuni che alle top model taglia 38. Anche per questo Marina Rinaldi ha scelto Ashley come stilista di una capsule: «Let’s Denim!» è la mini collezione firmata dalla modella e influencer, in vendita negli store a partire da metà gennaio 2018, fortemente incentrata sul luxury denim. «Non c’è nessun volume over e non ho tentato di nascondere i chili delle donne», spiega Ashley Graham mentre mostra i capi. Gli abiti sono stati interpretati utilizzando nuove lavorazioni: jersey denim, stretch e tessuto scuba. «Credo che Marina Rinaldi abbia visto in me qualcosa Sartoria di giovane e vibrante. I miei pezzi preferiti sono la tuta in denim stretch e la gonna di jeans». Capi fascianti, che esaltano la morbidezza, «perché adoro far vedere il mio corpo, penso che sia sexy e credo di parlare a nome di tutte quelle donne che vogliono essere se stesse». Anche la pelle dei giubbotti è stretch e su tutto c’è il tocco della modella: persino i bottoni sono personalizzati con la signature Ashley Graham.
Nata 29 anni fa in Nebraska, Ashley Graham è sposata da 7 anni con Justin Ervin, che ha lontane origini calabresi. «Mi ha insegnato qualche parola italiana! Ma con lui parlo soprattutto il linguaggio dell’amore». Già a 12 anni posava come modella. «Ma la consapevolezza della bellezza è arrivata molto più tardi. Nel mio nuovo libro «A New Model: What Confidence, Beauty, and Power Really Look Like» ho ricordato un aneddoto legato a mia madre. Ad un certo punto mi disse: “Se sei bellissima non lo so. Qualcuno ha detto che lo sei e ora dobbiamo controllare che sia vero”».
La sua è una crociata contro il modello di bellezza imposto dalla moda e il peso «politico» di questo impegno ha già travalicato le passerelle. «Penso che donne pubbliche come me debbano mettere in campo la notorietà per far sì che le donne non vengano più discriminate nè per il peso, nè per l’ etnia». In questo anche Kim Kardashian si trasforma in un modello positivo: «è bellissima e a suo agio con il proprio corpo, sa di avere un fisico molto sexy e le piace metterlo in mostra, proprio come me».
L’esperienza del bullismo ha segnato l’adolescenza di Ashley. «Crescendo sono sempre stata l’amica più grassa, avevo i segni della cellulite e un ex ragazzo che mi ha lasciata perché pensava che sarei diventata grassa come sua madre. Il bullismo è un grosso problema soprattutto sui social, dove tutti pensano di poter esprimere un parere. Tuttora mi succede di essere oggetto di aggressioni verbali, ma tutto dipende da come le gestisci».
La regola principale per difendersi dagli attacchi è piacersi. «Per questo mi lamento del fotoritocco: non sopporto che qualcuno modifichi la mia faccia o mi faccia i fianchi stretti. Credo che sia ingiusto soprattutto per le donne comuni che lo vedono e che pensano che il mio corpo sia così, mentre invece è soltanto una bugia».