Corriere della Sera

L’inflazione frena ma il carrello della spesa diventa più caro

- Di Marco Sabella

Settembre freddo sul fronte dei prezzi. Il dato comunicato ieri dall’Istat sull’andamento dell’inflazione nel nono mese dell’anno indica una diminuzion­e dello 0,3% su base mensile e un aumento dell’1,1% anno su anno. É il calo congiuntur­ale peggiore da quasi due anni, dopo la diminuzion­e dello 0,4% che si osservò a novembre del 2015. Nel commentare questo risultato l’Istat osserva che la decelerazi­one più marcata rispetto ad agosto si registra nei trasporti (+2,7% da +4,4% di agosto) e nei beni energetici regolament­ati (+2,9)% da +5%). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto salgono invece dello 0,4% in termini congiuntur­ali e dell’1,3% anno su anno. Secondo calcoli del Codacons, tuttavia, l’inflazione all’1,1% «si traduce in aggravio di spesa pari a 333 euro annui a famiglia». Il dato ha un’influenza rilevante sulle aspettativ­e di politica monetaria della Bce, tanto più che da Eurostat trapela che il tasso di aumento dei prezzi nell’intera eurozona a settembre dovrebbe rimanere stabile all’1,5%, quindi ancora piuttosto lontano d all’obiettivo di un aumento dei prezzi prossimo al 2% annuo stabilito da Francofort­e. Paolo Mameli, senior economist della direzione Studi e Ricerche di Banca Intesa Sanpaolo ritiene che «la strategia di uscita dalle misure non convenzion­ali intraprese dalla Bce sarà più graduale rispetto a quanto atteso solo pochi mesi fa».

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