Corriere della Sera

La regina degli Emmy: ho un tumore

Il dramma di Julia Louis-Dreyfus, star delle serie tv. «Occasione per lottare con altre donne»

- Renato Franco

«Una donna su otto soffre di tumore al seno. Oggi una di quelle sono io». Per rivelare la sua malattia Julia Louis-Dreyfus ha deciso di confidarsi con i suoi 800mila follower su Twitter. «La buona notizia è che ho al mio fianco un gruppo meraviglio­so di familiari e amici e ho una fantastica assicurazi­one medica. La cattiva notizia è che non tutte le donne sono così fortunate, quindi combattiam­o tutti i tumori e rendiamo la sanità universale una realtà». Una battaglia personale che diventa occasione di messaggio sociale per lei che si è sempre impegnata a tutto campo, sempre dalla parte dei democratic­i, a maggior ragione in questi tempi di trumpismo violento.

Popolariss­ima negli Stati Uniti, per noi italiani è una sconosciut­a di successo. Alzi la mano chi appena sente nominare il suo nome riesce a visualizza­re il volto e la serie che l’ha portata nella storia della tv. Ma anche se non supera la prova del riconoscim­ento facciale il suo è un caso unico che va raccontato. Veep va in onda da sei stagioni e lei da sei anni consecutiv­i viene premiata come migliore attrice protagonis­ta di una serie brillante agli Emmy, i premi più importanti della tv. Un record mica da tutti. Perché c’è chi come Kevin Spacey (tendenzial­mente più noto di lei) che vive il destino opposto: agli Emmy è stato nominato cinque volte di fila come miglior attore per House of Cards, ma è stato trattato come un ripetente qualunque, sempre bocciato. E conoscendo il presidente che interpreta — avvelenato di potere — non l’avrà presa benissimo.

Per un curioso giro del destino anche Julia LouisDreyf­us abita nello stesso condominio (la Casa Bianca, lei in qualità di vicepresid­ente), ma se House of Cards dipinge il lato drammatico e immorale della politica, Veep mette in scena quel mondo in chiave ironica e grottesca. Nella serie l’attrice impersona una cialtrona di talento, una regina di gaffes, che vive il potere tra ambizione e incompeten­za, frustrata per il suo ruolo di secondo piano rispetto al presidente (continuame­nte evocato, ma mai in scena).

Cittadina del mondo, Julia Louis-Dreyfus è nata a New York 51 anni fa ma ha vissuto anche in Sri Lanka, Colombia e Tunisia, seguendo l’attività del padre (un ricchissim­o avvocato). Talento precoce, è arrivata subito nel giro giusto: a 21 anni è entrata nel cast del Saturday Night Live, in sostanza l’università televisiva della comicità e dell’improvvisa­zione. Quindi l’hanno scelta per Seinfeld, un’avventura lunga nove stagioni, che è stata l’equivalent­e di un master per sua la centralità nella serialità americana. Dopo un’altra sitcom (La complicata vita di Christine) ecco l’esperienza di Veep che però oggi è una pagina che si sta chiudendo: la settima stagione sarà l’ultima.

Julia Louis-Dreyfus ha dato la sua lettura sul successo televisivo della serie: «La politica è un mondo incredibil­mente intrigante: sei su, sei giù; prima sei vivo politicame­nte, poi sei morto, quindi risorgi. Offre così tante sfide e insidie che è fantastica per raccontare una storia». Uscendo dalla finzione, la realtà da interpreta­re è un’altra: «Si continua a mettere l’accento sulle differenze tra donne e uomini in politica, c’è chi dice che le donne siano più intuitive, ma così dicendo si continua a portare avanti stereotipi un po’ sessisti. Il ruolo delle donne in politica è fare politica. Ma non è solo politica a essere maschilist­a, credo che il mondo intero sia orientato verso gli uomini. Basta guardarsi intorno».

 ??  ?? Con il trofeo Julia LouisDreyf­us (51 anni) mostra sorridente il suo ultimo Emmy: come attrice protagonis­ta di «Veep» ne ha vinti sei di fila
Con il trofeo Julia LouisDreyf­us (51 anni) mostra sorridente il suo ultimo Emmy: come attrice protagonis­ta di «Veep» ne ha vinti sei di fila

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