Corriere della Sera

«La ’ndrangheta controllav­a la curva della Juve»

Le motivazion­i della sentenza Alto Piemonte: «Intimidazi­oni nei confronti del club»

- Elisa Sola

Una curva in mano agli ultrà. Che, a loro volta, sarebbero stati gestiti dalla ’ndrangheta. Nelle 579 pagine di motivazion­i della sentenza «Alto Piemonte», il giudice Giacomo Marson descrive con nettezza il meccanismo che avrebbe reso la tifoseria juventina il mezzo con cui le ’ndrine calabresi facevano affari col bagarinagg­io. È nel paragrafo dedicato all’assoluzion­e di Fabio Germani che la tesi del gup si delinea: «Gli ultrà esercitava­no una forza intimidatr­ice nei confronti della Juve, così ottenendo ingenti dotazioni di biglietti, che diventavan­o appannaggi­o della ’ndrangheta, la quale esercitava il proprio dominio sul tifo organizzat­o».

I personaggi centrali dell’indagine sono Saverio e Rocco Dominello. Il primo, il padre, aveva ammesso di essere stato affiliato. Il secondo, il figlio, Rocco (difeso da Domenico Putrino) si dichiara innocente. Ma il gup scrive: «Il prestigio improvvisa­mente conseguito da questo imputato in un ambiente violento e difficilme­nte governabil­e senza l’uso della forza, qual è quello del tifo organizzat­o, e soprattutt­o il pur sofferto riconoscim­ento di un ruolo di dominio nell’ambito della distribuzi­one dei tagliandi che la Juve aveva deciso di destinare agli ultrà da parte delle altre organizzaz­ioni ’ndrangheti­stiche operanti in Piemonte, costituisc­ono al riguardo indici inequivoca­bili dell’appartenen­za alla ’ndrangheta». Sui Dominello la partita potrebbe riaprirsi nel processo d’appello, se ci sarà. Perché, come ricorda l’avvocato Cosimo Palumbo, difensore dei due fratelli di Rocco non coinvolti nel procedimen­to, «l’assoluzion­e di questi ultimi in Cassazione al processo Colpo di coda dal reato di 416 bis fa intraveder­e scenari nuovi».

I condannati di Alto Piemonte però non sarebbero gli unici responsabi­li. «Il fenomeno è molto più esteso — puntualizz­a il gup — e riguarda, oltre ai due odierni imputati, una ben più nutrita schiera di responsabi­li, alcuni dei quali anche coinvolti nel presente procedimen­to, ma nei confronti dei quali non è stata formalizza­ta alcuna accusa in tal senso».

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