Il Pd apre alle primarie con Pisapia E l’ex sindaco: non ho cercato io Mdp
Il leader di Campo progressista: «Non voglio fare una ridotta di sinistra del 3%»
Era un’idea della minoranza del Pd. Ne aveva parlato Andrea Orlando e, in tempi più recenti, l’aveva ripetuta in alcuni colloqui riservati la ministra Anna Finocchiaro. Ma finora, davanti all’ipotesi di primarie di coalizione tra Giuliano Pisapia e Matteo Renzi, dal fronte dei sostenitori del segretario del Pd si era levato un muro invalicabile. Ora le cose potrebbero davvero cambiare. Ora il Pd renziano non esclude più questa eventualità. Tanto più che l’ex sindaco di Milano ieri ha aperto all’alleanza con il Partito democratico.
Perciò alla vigilia delle elezioni politiche di marzo potrebbero tornare i gazebo. Ma non sarebbe una sfida a due Pisapia-Renzi. A quel punto verrebbe coinvolto anche il ministro Carlo Calenda, giacché l’alleanza che il Partito democratico intende costruire nel caso in cui passi il Rosatellum non si esaurisce nel rapporto con la sinistra, mai intende rivolgersi anche ai cosiddetti moderati. Non solo: come ha fatto sapere ieri Michele Emiliano, che ha detto di averne discusso con lo stesso Renzi, in campo potrebbe esserci anche una lista civica nazionale.
Le primarie, dunque. Il Pd non le sollecita, il segretario non ha dato ancora alcun «via libera» ufficiale, ma un autorevole dirigente renziano spiega: «Se si costruisse un’alleanza non saremmo certo noi a dire di no alle primarie. Però bisogna L’incontro Giuliano Pisapia e Matteo Renzi, allora sindaci in carica di Milano e Firenze, in prima fila durante l’incontro nel capoluogo lombardo che chiuse la campagna elettorale delle primarie per la conquista della segreteria del Partito democratico, il 6 dicembre del 2013