Corriere della Sera

Il test decisivo a Napoli con i bersaniani

- Di Monica Guerzoni

Èil giorno in cui il vascello del centrosini­stra o prende il largo o affonda. Nel Chiostro Santa Chiara di Napoli, dove stasera si chiude la Festa di Mdp, Giuliano Pisapia affronterà la prova dell’applausome­tro, dopo le ovazioni che bersaniani e dalemiani hanno tributato a Pietro Grasso.

Sul palco ci sarà Laura Boldrini, che smentisce contrasti per la guida del movimento: «Tensione per la leadership? Non esiste, è un modo di indebolire un progetto e io non mi presto a questo gioco». Poi toccherà al duello tra Pisapia e Roberto Speranza. I due si vedranno a quattr’occhi prima del confronto e il padrone di casa è convinto che le incomprens­ioni verranno chiarite. «La domanda che c’è nel Paese è più grande delle piccolezze legate ai gruppi dirigenti — media Speranza —. È un percorso faticoso, ma va avanti. Non si può più aspettare, adesso bisogna correre».

Pisapia non vuole sorprese e lancia un ultimo avviso. Lui è disposto a guidare un centrosini­stra largo e inclusivo, che sfidi il Pd senza tagliare i ponti. Se invece Speranza, D’Alema e Bersani si accontenta­no di una «ridotta», di un «quarto polo» senza ambizioni di governo, si trovino pure un altro leader. I contrasti non sono ancora appianati, ma Speranza è ottimista: «Pisapia? Lo vedo determinat­o e netto. Stiamo costruendo lo stesso partito, che nascerà dal basso con una grande assemblea democratic­a».

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