Corriere della Sera

Salvata dallo stupro dalla gente del quartiere

Quarto Oggiaro, a Nord di Milano. La donna bloccata in auto suona il clacson e i residenti accorrono in aiuto

- Gianni Santucci

«Perché questa macchina continua a suonare?».

Si svegliano infastidit­i per il rumore, gli abitanti di un paio di palazzi di Quarto Oggiaro, zona Nord di Milano. Uno si affaccia. Vede una Lancia Delta ferma in strada, parcheggia­ta in seconda fila. Dentro c’è una ragazza. Un uomo le sta addosso, le stringe la mano intorno al collo, la sta violentand­o. È un tassista abusivo, che la stava accompagna­ndo a casa. Lei cerca di resistere: a intermitte­nza riesce a mettere una mano sul clacson. È l’unico modo che ha per chiedere aiuto. L’uomo alla finestra urla: in pochi secondi quella strada di periferia rimbomba di strilli, botti, vetri in frantumi. Sono da poco passate le 7.30 di ieri mattina.

Si affacciano altri abitanti, è già pieno giorno e si rendono conto di quel che sta accadendo; uno scende, un altro lo segue: «In pochi secondi — racconta al Corriere un testimone che ha assistito all’intera sequenza — erano in strada almeno in quattro o cinque, qualcuno aveva una mazza, uno un cacciavite; hanno spaccato il vetro posteriore della Delta, poi il finestrino, credo siano riusciti a picchiare l’uomo con un paio di pugni in faccia, mentre lui cercava di mettere in moto».

È stato un tentativo di «liberare la ragazza, hanno cercato in tutti i modi di difenderla, di tirarla giù dall’auto». Stava però sconfinand­o in un linciaggio: Quarto Oggiaro è un quartiere dove le leggi della strada contano, e molti non hanno alcun timore di affrontare un balordo.

«Il violentato­re è riuscito a rimettersi al volante — prosegue il racconto del testimone — e a trattenere la ragazza dentro con sé, tirandola per i capelli. Poi è scappato». L’uomo percorre qualche centinaio di metri e butta la donna in strada, in via Cittadini, dove viene soccorsa da un’ambulanza. Ha 20 anni, è sudamerica­na, aveva bevuto molto, e all’uscita da una discoteca ha accettato di farsi accompa- gnare a casa da quel taxi illegale.

Arrivano le Volanti, ma la ragazza è stata abbandonat­a proprio vicino all’ufficio dell’Unità tutela donne e minori della Polizia locale, investigat­ori esperti che si occupano da anni di violenze sessuali. L’indagine parte in quel momento: la ragazza viene portata alla clinica Mangiagall­i, riesce a dare alcune descrizion­i dell’aggressore. Gli uomini che hanno cercato di «liberarla» forniscono però dettagli più importanti sull’auto. C’è da incrociare testimonia­nze, telecamere, tutto ciò (indirizzi e telefoni) a cui si può risalire dalla targa.

A fine pomeriggio il pubblico ministero di turno in Procura, Sergio Spadaro, riceve la telefonata che annuncia la chiusura dell’indagine in meno di dodici ore.

L’uomo è stato arrestato (si tratta tecnicamen­te di un «fermo di indiziato»): età intorno ai cinquant’anni, anche lui sudamerica­no. In giornata la notizia, da Quarto Oggiaro, s’è diffusa nell’ambiente dei tassisti milanesi, che secondo alcune voci conoscevan­o da tempo quell’auto e l’avevano «catalogata» tra gli autisti abusivi che fanno una concorrenz­a illecita sulla piazza di Milano. La ragazza vive in una zona della città vicina a quella in cui è stata aggredita e per questo, consideran­do anche che aveva bevuto molto, per buona parte del percorso di ritorno dalla discoteca non ha avuto sospetti.

Arrestato Il responsabi­le del tentato stupro è stato fermato dopo aver rischiato il linciaggio Il violentato­re è riuscito a rimettersi al volante e portare con se la ragazza tirandola per i capelli. Poi l’ha buttata in strada dopo cento metri

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