Chiude il G7 sul lavoro Ancora cortei e scontri Almeno dieci i feriti
Un fermato e almeno dieci feriti, tra cui sette poliziotti, un carabiniere e tre manifestanti. Cinque ore di marcia, quasi otto chilometri percorsi con un finale di 30 minuti di scontri, a pochi metri dalla Reggia. È il bilancio della manifestazione contro il G7 che si è svolta ieri tra Torino e Venaria, nel giorno di chiusura del vertice dei ministri del Lavoro.
Cinquemila manifestanti (secondo gli organizzatori del centro sociale Askatsuna) si sono radunati già dalla mattina in corso Cincinnato, al mercato del quartiere popolare delle Vallette. Sono arrivati antagonisti da Pisa, Firenze e Bologna, che si sono uniti ai giovani dei centri sociali torinesi. C’erano anche i Si Cobas, Rifondazione comunista e lavoratori immigrati, soprattutto facchini dei mercati generali. Dopo una sorta di «passeggiata» intorno al mercato, nel primo pomeriggio è partita la marcia per circa 4,5 chilometri nella cittadina che ospita la residenza dei Savoia. A pochi metri dall’ingresso, in via Mensa, sono esplose le tensioni. Prima con l’avanzata degli antagonisti, armati di carrelli della spesa, contro gli agenti schierati in tenuta antisommossa. Poi con un lancio di bombe carta ed esplosivi da parte di incappucciati. La polizia ha risposto con lacrimogeni e idranti. Almeno tre manifestanti sono rimasti a terra, alcuni sono stati soccorsi sul posto. Sette poliziotti e un carabiniere sono stati trasportati
La protesta Incappucciati lanciano bombe carta, la polizia risponde con gas e idranti
all’ospedale Cto di Torino. Il più grave è un agente con un trauma cranico toracico e vertebrale, la prognosi è di almeno 40 giorni. «Non abbiamo sporcato muri né negozi, abbiamo messo in scena una protesta in stile sabaudo ma radicale per dimostrare che non abbiamo paura», spiega a fine giornata il portavoce di Askatasuna.