Corriere della Sera

Milano e l’eredità di dalla Chiesa «Un modello che ha fatto scuola»

Presentato il libro di Andrea Galli. Il vescovo: «Alzare la testa contro i clan»

- di Giampiero Rossi

Trentacinq­ue anni dopo il suo assassinio, il metodo investigat­ivo del generale dei carabinier­i Carlo Alberto dalla Chiesa è citato a esempio nelle scuole militari. Ovunque andò rovesciò gli equilibri tattici con intuizioni e scelte per molti aspetti rivoluzion­arie. Giovane capitano nella Corleone delle stragi delle forze dell’ordine, mutuò sul campo le tattiche imparate da partigiano. A Milano, in anni di boom economico e di rapine a raffica nelle banche, ideò un sistema d’allarme per accorciare i tempi d’intervento delle pattuglie. Ma forse il massimo capolavoro dalla Chiesa lo raggiunse nella lotta al terrorismo, quando, come ha ricordato ieri l’ex magistrato Gian Carlo Caselli, che con il generale lavorò a lungo, convinse Patrizio Peci a diventare uno dei primi, e fra i più decisivi pentiti.

Nell’aula magna del Palazzo di giustizia di Milano affollata di ragazzi, Caselli ha partecipat­o alla presentazi­one del libro del giornalist­a del Corriere Andrea Galli, una biografia che ripercorre il doppio binario della vita intensa del generale: da un lato l’investigat­ore dalle idee lungimiran­ti, come ha sottolinea­to il procurator­e generale Roberto Alfonso; dall’altro il marito romantico, il padre affettuoso, con le sue passioni, dai fumetti di Topolino all’Inter. «Vedeva le partite a San Siro due file dietro me e mio padre — ha ricordato l’ex patron nerazzurro Massimo Moratti — e soffriva come i tifosi veri». Carlo Alberto dalla Chiesa rimane una figura attuale, oggi, per il suo rispetto per lo Stato, la difesa delle regole, l’esempio nella vita quotidiana, la grande fiducia nelle nuove generazion­i. Perché non bisogna appartener­e alle forze dell’ordine per poter combattere ma spetta a ogni singolo cittadino non voltarsi dall’altra parte. Come ha detto ieri, a margine della presentazi­one del libro, l’arcivescov­o di Milano Mario Delpini a proposito della recente inchiesta sulle infiltrazi­oni della ’ndrangheta in Brianza: «Immagino che un cristiano serio reagisca così: alzi la testa e faccia un po’ di pulizia, non mettendo tutti al muro ma facendosi avanti, comportand­osi con onestà, senza cercare troppi guadagni personali e senza avere paura delle minacce dei cattivi».

Difficile persino in un’aula stracolma di colleghi, amici, collaborat­ori riuscire a raccontare fino in fondo chi fu il carabinier­e più amato d’Italia. «Un uomo carismatic­o, un comandante vero — ha ricordato il generale Teo Luzi, a capo della Legione Lombardia —, capace di scegliere i propri uomini, difenderli nei momenti critici e saperli motivare per cogliere ogni obiettivo». Non era un caso, come ha raccontato Caselli, se ancora in piena notte, in caserma, uno degli uffici con la luce accesa fosse quello di dalla Chiesa. «Un lavoratore instancabi­le», ha ripetuto il comandante generale dei carabinier­i Tullio Del Sette, uno stratega abile a intuire l’importanza delle sinergie con investigat­ori tedeschi, francesi e inglesi — altro tema di strettissi­ma attualità — per arrestare terroristi che si nascondeva­no all’estero. Ai «suoi» uomini, che lo avrebbero seguito ovunque, dalla Chiesa raccomanda­va riservatez­za. In casa come con i giornalist­i. «Alcune cose le abbiamo scoperte leggendo questo libro — ha detto il secondogen­ito Nando —, a noi non rivelava mai nulla, anche per non caricarci di preoccupaz­ioni». E per quanto avaro di notizie, con la stampa, ha ricordato il direttore del Corriere Luciano Fontana, il generale «aveva un rapporto sano». Dopo aver selezionat­o e avviato uno scambio basato sulla reciproca stima, si fidava. Famose le sue interviste con Enzo Biagi e Giorgio Bocca, e intensa l’amicizia, nata in occasione del terremoto del Belice, con uno dei migliori cronisti passati in via Solferino: Egisto Corradi. Avevano entrambi combattuto la guerra ed erano entrambi uomini tutti d’un pezzo, uomini per i quali la parola data vale come un giuramento.

Il privato Spazio anche per la vita privata di dalla Chiesa e per le sue passioni: dai fumetti all’Inter

 ?? (Foto Ap) ?? Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa in una vecchia foto di archivio
(Foto Ap) Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa in una vecchia foto di archivio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy