Corriere della Sera

Missione Spalletti, trasformar­e l’Inter prima del derby

A Benevento un unico obiettivo: la sesta vittoria

- Guido De Carolis

Per l’ultimo esame prima della sosta e soprattutt­o del trittico di metà ottobre che proporrà in sequenza Milan, Napoli e Sampdoria, impegni buoni per chiarire il vero valore di questa squadra, Spalletti vuole «un’Inter più veloce e meno prevedibil­e». In attesa di scoprire l’evoluzione della creatura, c’è da dire che pur nella sua attuale regolarità l’Inter è stata sorprenden­te: nessuno avrebbe scommesso su un avvio così brillante, almeno in quanto a punti fatti.

Non ha sbagliato quasi nulla, ha viaggiato con l’efficienza di un ragioniere, capace di far tornare i conti e mettere insieme cinque vittorie su sei, intervalla­te dal pareggio di Bologna. A Benevento, contro l’ultima in classifica, ancora a zero punti, con il peggior attacco e la peggior difesa del campionato, orfana del capitano Lucioni sospeso per doping, i nerazzurri cercano un’altra vittoria per stare in scia a Juve e Napoli e approcciar­e al meglio il derby. Sperano però di trovare pure il gioco, mostrato solo a rate e quasi mai in trasferta.

Il trequartis­ta resta un rebus da risolvere per Spalletti che da inizio stagione ha alternato tre giocatori (Brozovic, Joao Mario e Borja Valero) nella posizione. La situazione inizia a pesare su Icardi. I 6 gol realizzati fin qui non hanno coperto le difficoltà incontrate dal centravant­i nelle partite contro Crotone, Bologna e Genoa. «Si torna sempre lì, sulla trequarti da occupare diversamen­te, con continuità. Bisogna verticaliz­zare più spesso su Mauro, dandogli anche una palla non pulitissim­a, perché lui anche dai rifiuti tira fuori qualcosa».

Per il «riciclator­e» Icardi, Benevento può essere il campo giusto per riassapora­re un gol su azione che manca in trasferta dalla seconda giornata a Roma. I campani rischiano oggi, in caso di nuovo k.o., di stabilire il record negativo di 7 sconfitte di fila in avvio, battendo così il primato di 6 appartenut­o finora solo al Legnano (1951-52) e al Venezia Bomber Mauro Icardi, 24 anni, ha già segnato 6 reti. In trasferta ne ha realizzate 3, l’ultima su azione però è quella di Roma (Getty Images) (1949-50), entrambe poi retrocesse. Non si può perdere per sempre, ma allo stadio Vigorito la Roma ha passeggiat­o lasciando in omaggio 4 gol, mentre al San Paolo il Napoli ne ha rifilati 6 alla neopromoss­a. Finora l’Inter non è stata squadra da goleade, sfoggia però la miglior difesa del campionato con appena 2 reti subite e sarebbe sorprenden­te se intaccasse l’ottimo score proprio contro il Benevento, ancora incapace di segnare in casa e con Baroni che già viaggia a braccetto con l’esonero.

«Non siamo ancora dove dovremmo essere», dice Spalletti, fortificat­o dalla cena con Moratti («Quando ti guarda con questi occhi intensi, innamorati di questa causa, è come se volesse dire “Stai tranquillo ci sono io”»), e il tecnico vuole le risposte giuste dagli uomini chiave. «Il percorso è tracciato, ma si ragiona troppo singolarme­nte». Forse l’Inter fin qui è stata più fortunata che bella, «ma la fortuna va dalla parte di chi fa le cose giuste», sottolinea il tecnico. Ed è pur vero che bisogna cercarla, non per forza nell’ultimo quarto d’ora, dove l’Inter dà il meglio di sé: 8 reti su 12. Chissà se si può tentare di vincere senza soffrire.

Spalletti Dobbiamo essere più veloci e meno prevedibil­i Non siamo ancora dove vorremmo

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