Corriere della Sera

«TAGLIA E CUCI» DEL DNA L’ITALIA SARÀ LA PRIMA?

- di Adriana Bazzi

Paradossal­mente l’Italia potrebbe diventare il Paese meno restrittiv­o nell’usare, anche sull’embrione, la rivoluzion­aria tecnica Crispr-Cas9, quella del “taglia e cuci del Dna”, che permette di correggere geni alterati responsabi­li di malattie. Ma intervenir­e sui geni dell’embrione significa modificare il Dna anche dei discendent­i, creando un nuovo individuo.

La tecnica Crispr è forse una delle scoperte più sorprenden­ti degli ultimissim­i anni e i suoi inventori, l’americana Jennifer Doudna e la francese Emmanuelle Charpentie­r cui si aggiunge il sinoameric­ano Feng Zhang, per i quali più volte è stato pronostica­to il premio Nobel per la medicina (quello di quest’anno sarà annunciato proprio domani). Per loro è però forse un po’ troppo presto per ricevere questo riconoscim­ento, anche perché su questa metodica si continua a discutere. Prima domanda: funziona davvero sul piano tecnico? Nell’agosto scorso è stato annunciato un esperiment­o in cui il Crispr ha corretto un difetto genetico alla base di una malattia cardiaca (un’ipertrofia) proprio su embrioni che non potevano sviluppars­i: si è trattato quindi di un esercizio scientific­o. L’esperiment­o, però, è stato criticato perché, secondo alcuni ricercator­i, la tecnica non è così precisa nell’inserire il gene giusto al posto giusto. Ma l’esperiment­o solleva una seconda domanda: se riusciamo a modificare l’embrione per inserire un gene sano al posto di un gene malato, trasmesso dai genitori, perché non pensare di inserire anche geni “nuovi” che non fanno parte del patrimonio genetico dei genitori? Per esempio una variante genetica che protegge dall’Alzheimer o che rende immuni dal virus dell’Aids?

Gli Stati Uniti, al momento, lo proibiscon­o, ma l’Italia potrebbe, per legge, aprirsi all’impiego di Crispr anche per l’editing dell’embrione (cioè per la correzione del suo patrimonio genetico). A sottolinea­re questa possibilit­à è Giuseppe Testa, biologo all’Università di Milano e all’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo). Lo ha fatto a Venezia al convegno “Future of Science”, promosso dalle Fondazioni Veronesi, Silvio Tronchetti Provera e Giorgio Cini. In effetti la legge 40 (che doveva regolare la fecondazio­ne assistita) pensata come molto restrittiv­a, consente proprio l’intervento genetico sugli embrioni. L’importante è, ha sottolinea­to Testa, capire come avverrà e soprattutt­o pensare, quando si riscrive il Dna, a un “correttore di parole”, come per gli sms e Whatsapp, che annulli gli errori.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy