Corriere della Sera

Camion sulla folla, 5 feriti. Terrorismo nel Canada dell’accoglienz­a

Edmonton, gli agenti arrestano un uomo. Trudeau: «La nostra forza è la diversità, non ci faremo intimorire»

- (Ap) Giuseppe Sarcina

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Il terrorismo di matrice islamica torna a colpire in Canada.

Commonweal­th Stadium, città di Edmonton, Stato di Alberta, nel centro del Paese. Sabato sera: l’arena è affollata per una partita di football americano. All’improvviso compare una Chevrolet bianca che travolge a tutta velocità una barriera di protezione. A bordo un uomo sulla trentina. Punta verso il presidio delle forze dell’ordine: colpisce un poliziotto, facendolo sbalzare di cinque metri. Poi esce dall’abitacolo con un coltello e attacca l’agente a terra, ferendolo, ma per fortuna senza gravi conseguenz­e. Quindi la fuga: il giovane corre via, seminando gli inseguitor­i. Gli investigat­ori setacciano la Chevrolet, trovano una bandiera dell’Isis, risalgono al nome del proprietar­io. È un residente di Edmonton. Scatta l’allarme, vengono predispost­i posti di blocco, comincia la caccia al terrorista.

Qualche ora dopo, un camioncino bianco, con la scritta U-Haul, la compagnia di noleggio americana, sfonda un check-point su una strada che porta verso il centro. I testimoni raccontano: almeno trenta macchine della polizia si fiondano all’inseguimen­to. Sirene, allarme e poi panico tra la gente a passeggio o seduta ai tavolini del bar. Il camion si butta su un marciapied­e: cinque persone restano a terra. Vengono ricoverate: nessuna di loro sembra essere in pericolo di vita.

Intanto, l’epilogo: il mezzo si rovescia su un fianco, proprio davanti a un albergo. Gli agenti lo circondano rapidament­e e arrestano l’uomo al volante. Il capo della polizia, Rod Knecht fa il punto: «Il sospetto catturato sul van ha un cognome molto simile a quello del proprietar­io della Chevrolet. C’e’ da ritenere che i due episodi siano collegati e vanno considerat­i atti di terrorismo». Il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, ha espresso «solidariet­à» ai feriti, commentand­o: «Sappiamo che la nostra forza deriva dalla nostra diversità. Non ci faremo intimorire da coloro che vogliono dividerci e spargere la paura». L’ultimo attentato risale al 10 agosto 2016, quando un neo convertito all’Islam fu ucciso in uno scontro con la polizia, mentre trasportav­a esplosivo sul sedile posteriore di un taxi. Ma l’attacco di sabato ricorda quello del 22 agosto 2014: la vettura di Martin Couter Rouleau piombò su due soldati, uccidendon­e uno, a Saint-Jean sur Richelieu, in Quebec. Per la prima volta un’auto veniva trasformat­a in arma letale.

L’auto Poche ore prima un’auto aveva investito le forze dell’ordine: «Episodi collegati»

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Dall’alto Il furgone che a Edmonton, in Canada, ha investito 5 persone

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