Corriere della Sera

Ripartono le donazioni: nel 2016 tornate ai livelli pre-crisi

Mercoledì si celebra la Giornata del dono. Guzzetti: «Non è solo un gesto individual­e, sono interi territori a farsi carico»

- Elisabetta Soglio

L’Italia che dona è generosa e creativa. È quella della coperta collettiva di Vigevano (chi vuole lavora a maglia un quadrotto, la coperta viene assemblata e venduta, i proventi sono destinati ad associazio­ni del Terzo settore) e della mostra fotografic­a che abbellirà alcune stazioni di metropolit­ana di Catania. Passa dai cabarettis­ti che si sono esibiti sul palco di Badia Settimo (Fi) per raccontare il dono ciascuno a proprio modo e dai cittadini solidali che hanno portato un oggetto domestico ai terremotat­i di Pievetorin­a. È la lettera che il sindaco di Cavriago (Re) ha mandato a tutta la cittadinan­za invitando ciascuno a regalare un po’ di tempo: in fondo bastano 5 minuti per chiedere «Come sta?» alla vicina a lungo ignorata perché siamo sempre di corsa. È l’asta delle bici ritrovate a Pavia, le iniziative della rete Sol.Co nei centri di aggregazio­ne della Sicilia, il «pane sospeso» a Maslianico (Co), le molte iniziative dei comuni valdostani.

Questa Italia fa festa perché il 4 ottobre, dopodomani, è il Giorno del dono, evento promosso dall’Istituto della donazione e istituito con legge del 2015. Il secondo Giro dell’Italia che dona racconta «un Paese che non nega le sue difficoltà ma comprende che il dono crea comunità ed è una delle risposte più efficaci alla crisi», come riassume il presidente dell’Istituto, Edoardo Patriarca. I dati presentati in occasione dell’evento sono confortant­i: poco alla volta, le organizzaz­ioni del non profit stanno tornando ai livelli di donazione tenuti fino al 2010, segno che si sta un po’ recuperand­o ossigeno e entrate dopo gli anni di calo legato alla crisi economica. Nel 2016, il 43 per cento degli enti intervista­ti ha registrato un migliorame­nto delle entrate da donazione rispetto al 2015 e allo stesso tempo diminuisce la percentual­e di chi dichiara di avere peggiorato la raccolta fondi (era il 34% nel 2014, oggi siamo al 22%) . Gli strumenti di raccolta più efficaci sono ancora gli eventi pubblici, seguiti dalle lettere a mailing list e dai banchetti nelle piazze. Le imprese sembrano essere tornate ad attivare i canali di donazione anche economica (non solo in «cambio merci»), mentre continua a non sfondare la donazione online o tramite piattaform­e web. «In Italia — osserva il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti — l’impegno a donare non è solo un gesto individual­e ma viene preso in carico dalle comunità e dai territori». Perché , in fondo, donare fa bene.

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