«Classica o rock? La musica è unica»
Nuovo album del violinista Garrett: non esistono brani più facili di altri, ognuno è una sfida
MILANO Dai Led Zeppelin ai Rage Against the Machine, passando per Cajkovskij. Il violino di David Garrett, superstar dell’archetto tanto in ambito rock quanto nella musica classica, ama unire mondi in apparenza incompatibili. È la rivoluzione rock del fascinoso 37enne tedesco-americano, ex bambino prodigio che ha conquistato i grandi direttori d’orchestra e poi è diventato un idolo pop con le sue cover dei Coldplay, dei Queen o dei Verve, calamitando le folle non solo nei palazzetti, ma anche al cospetto dei palcoscenici classici: «Ormai la maggior parte del pubblico che viene ai miei concerti classici è composto da giovani, ma non è sempre stato così. Ho lavorato duro per aprire questa porta. E lo scambio funziona in entrambi i sensi: ci sono tanti appassionati di classica che adesso vengono a sentirmi anche ai concerti rock».
Alto, biondo, un passato da modello e un look da rockstar con tatuaggi e anello a forma di teschio, Garrett rifiuta di farsi incasellare in un genere: «Ho sempre sentito grande affinità con il rock perché penso abbia una forte somiglianza con la musica classica. Per suonare alcuni pezzi rock devi essere un ottimo musicista».
Allo stesso modo, nonostante il suo volto sia impresso sulle cover per gli smartphone, rifiuta di attribuire all’aspetto fisico un ruolo significativo nel suo successo: «Sono cresciuto in questo corpo, non posso cambiarlo. Ho scelto di indossare quel che mi piace, porto gli stivali e i jeans, mi sento a mio agio con i gioielli. Ma per me il concetto di immagine non esiste». I fan, però, lo sommergono di abbracci e di regali, fra cui la tshirt con cui incontra la stampa a Milano, dopo un round di prove alla Scala, su cui campeggia un fondoschiena femminile: «Me l’hanno regalata dopo un concerto in Calabria. La mattina seguente l’ho indossata per andare in aeroporto e gli addetti alla security mi hanno chiesto se non mi vergognassi. Io non mi ero neanche accorto, però ho risposto che è un gran bel fondoschiena, quindi la indosso».
Con il nuovo disco «Rock Revolution», Garrett si dà nuove sfide: «Per la prima volta ho suonato alcuni brani, come Stairway to Heaven dei Led Zeppelin, con il violino elettrico. È uno strumento verso cui avevo dei pregiudizi, ma credo che sia stato indispensabile». Nelle 15 tracce si muove con disinvoltura fra Springsteen, Prince, le sue composizioni nell’interpretazione del Concerto No. 1 per violino di Cajkovskij perché «non ci sono brani più facili di altri, ognuno è una sfida. E se una canzone rock non presenta particolari difficoltà tecniche, magari è complesso rendere l’emozione della voce o del testo attraverso il violino».
La sua rivoluzione musicale non è isolata: «Non penso più che il mondo classico sia chiuso. Le cose stanno cambiando velocemente. Ci sono tanti giovani musicisti classici bravissimi che ora hanno voglia di fare qualcosa che appartenga al 21° secolo. D’altra parte la musica è un unico linguaggio e il pensiero più sbagliato è ritenere che la classica sia separata dal resto».