Paura per Marilyn Manson Crolla la scenografia sul palco e viene ricoverato in ospedale
Con l’aura di maledetto ci ha sempre giocato, fin da quel nome d’arte che unisce Bellezza (Marilyn Monroe, la diva) e Malvagità (Charles Manson, il serial killer). Ma l’altra sera non scherzava Marilyn Manson, quando è stato travolto dalla stessa scenografia del suo concerto, un’impalcatura di tre metri dominata da due grandi pistole. È successo a New York mentre il cantante si esibiva sul palco della Hammerstein Ballroom all’interno del Manhattan Center. L’incidente ha fatto il giro dei social network e poi dei siti online perché gli spettatori armati di smartphone hanno ripreso e postato la scena: si vede la struttura che cede e l’artista che viene schiacciato. I soccorsi sono arrivati subito, l’impalcatura sollevata e lui liberato. Ma Marilyn Manson — qui i video latitano — sarebbe rimasto bloccato a terra per alcuni minuti prima di essere portato via in barella e ricoverato in ospedale. Lo spettacolo è stato ovviamente sospeso e un comunicato stampa ha spiegato soltanto che «Manson è stato vittima di un incidente verso la fine del suo concerto a New York» ma non è stata resa nota la gravità delle sue condizioni. Marilyn Manson, 48 anni, ha costruito la carriera sul suo look dark: occhialoni scuri, completo nero, tatuaggi che spuntano dagli avambracci, volto sbiancato dalla cipria e labbra sanguigne. E poi quel nome d’arte (quello vero è Brian Hugh Warner) che attinge a due figure che nel bene e nel male hanno segnato gli Stati Uniti, un accostamento che voleva sottolineare — a suo dire — la bizzarra dicotomia della società americana. «La gente si aspetta che io sia sempre provocante e provocatorio. Ma c’è differenza tra ciò che sono e ciò che faccio, la persona sul palco è diversa da quella fuori», gli piace ripetere. Anche se l’aspetto esteriore ha sempre finito per influenzare quello interiore.