Corriere della Sera

Brozovic nasconde i limiti dell’Inter ma la marcia di Spalletti è già storia

Due gol del croato, Benevento k.o., raggiunta la Juve: per i nerazzurri mai tanti punti da 15 anni

- Guido De Carolis

BENEVENTO Viene il sospetto che l’Inter provi un gusto particolar­e a complicare anche le partite più semplici per poi vincerle comunque, soffrendo però più del necessario. Alla fine restano i risultati e quelli danno ragione, senza equivoci, ai nerazzurri. Gli uomini di Spalletti staccano a Benevento la sesta vittoria su sette e giungono così alla prima stazione di sosta del campionato con un paniere colmo di punti, secondi alla pari della Juventus. Il gioco forse verrà più avanti, perché questa è una squadra con dei colpi, ma pure con grandi limiti, soprattutt­o a centrocamp­o dove si viaggia a bassa velocità.

Si vedrà alla ripresa, contro avversari più quotati, se questa identità mutevole in cui si alternano brevi strappi e lunghe pause troverà un inquadrame­nto definito. Per ora la missione di Spalletti è compiuta. Tutte le medio-piccole, con l’eccezione del pari di Bologna, sono state battute e, a impreziosi­re una collana di sette risultati utili consecutiv­i, è venuta la vittoria di Roma a inizio stagione. Era da 15 anni (2002-03) che l’Inter non otteneva almeno 19 punti in avvio, non pochi e, comunque la si veda, il curriculum è già corposo per chi aspira a un posto in Champions.

Contro il Benevento l’Inter si è guadagnata il successo con un devastante impatto sulla partita, deciso e prolifico. Poi si è spenta, fino a rischiare di farsi raggiunger­e dall’ultima in classifica. Ha tenuto, ne è uscita con il profitto sperato, ribaltando tutte le sue stesse certezze. Almeno per una domenica, ha trovato in Brozovic il trequartis­ta che fin qui aveva cercato. Il croato ha spaccato la partita con una doppietta in tre minuti: un bel gol in inseriment­o di testa e una rasoiata su punizione infilata all’incrocio. È stato lo sfogo logico di un match in cui si poteva affondare subito per gestire poi in tranquilli­tà. Sullo 0-2 doveva essere tutto già compiuto, è iniziata invece un’altra gara, quella del Benevento, favorito dal ritrarsi dell’Inter.

I nerazzurri, aggressivi sulle fasce e in mezzo, si sono accontenta­ti, hanno iniziato a palleggiar­e lentamente, a cercare la giocata in più, spesso inutile. Il Benevento, che mai aveva segnato in casa e non realizzava una rete dalla prima giornata, ha preso ad aggredire gli esterni. Si è rinfilato nella partita sfruttando una leggerezza di Vecino che in uscita ha consegnato il pallone a Iemmello: scarico a D’Alessandro e gol in contropied­e.

Già prima aveva rischiato l’Inter sulla botta da fuori di Memushaj, ribattuta dalla traversa e messa dentro da Iemmello, in fuorigioco però.

«Volevamo fare il terzo gol e gli abbiamo lasciato due ripartenze su cui ci hanno punito», ha ammesso Spalletti. Tutto vero, però la ripresa è stata una gestione disordinat­a. Il Benevento è andato vicino al pareggio ancora con D’Alessandro, stavolta fermato da un altro palo. La difesa nerazzurra resta ancora la migliore del campionato e non difetta in fortuna: 6 i pali colpiti fin qui dagli avversari.

Piuttosto c’è da interrogar­si sull’attacco. Icardi ha di nuovo faticato e non può essere solo un caso se non va più in rete su azione dalla trasferta di Roma. Al netto dei rischi e delle contraddiz­ioni, l’Inter funziona e ha una sua identità, poco elegante e molto concreta. E sperare in un avvio migliore era impensabil­e.

 ??  ?? Freddo Marcelo Brozovic di testa sblocca il risultato. Dopo 3’ il croato raddoppier­à su punizione: sono i suoi primi due gol stagionali (Ansa)
Freddo Marcelo Brozovic di testa sblocca il risultato. Dopo 3’ il croato raddoppier­à su punizione: sono i suoi primi due gol stagionali (Ansa)

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