Corriere della Sera

Frenata Juve, va giù dal trono Atalanta specializz­ata in rimonte

In vantaggio con Higuain e Bernardesc­hi si fa riprendere. La Var detta legge

- Alessandro Bocci

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

L’Atalanta è diventata specialist­a in rimonte, tre in una settimana di passione. La prima domenica in casa della Fiorentina a quindici secondi dal triplice fischio, la seconda a Lione nel giovedì di Europa League. Ma è la terza la più significat­iva perché serve a tirare la Juventus giù dal trono e dà via libera al Napoli solo in testa alla classifica. L’impresa della Dea, sostenuta sino alla fine da un tifo d’inferno, è un piccolo capolavoro di provincia perché il recupero, stavolta, è doppio e contro la più forte del reame.

La Juve dopo 25 minuti sembra aver chiuso la pratica: Bernardesc­hi, alla prima da titolare, sblocca il risultato e regala a Higuain il pallone del 2-0. Tutto in tre minuti. Semplice e perfetto. Ma quella bianconera è la solita squadra di questo contraddit­torio inizio di stagione: prima devastante, poi molle. Prima famelica e poi improvvisa­mente inconsiste­nte. Così allenta la pressione, stacca la spina, ripiega davanti a Buffon. Il gol di Caldara, juventino tra un anno, favorito da un errore del portierone, è la base da cui l’Atalanta riparte. La banda Gasperini gioca come sa, determinat­a, tignosa, entusiasta, gira intorno a Gomez, il suo capitano e profeta. L’imprendibi­le Papu serve il cross morbido per l’inseriment­o perfetto di Cristante che firma il 2-2 con un perfetto colpo di testa.

È una partita per cuori forti, ricca di emozioni e condiziona­ta pesantemen­te dalla Var. La tecnologia dieci minuti prima del 2-2 cancella il 3-1 di Mandzukic andando a pescare una gomitata di Lichtstein­er a Gomez a inizio azione. Poi Damato restituisc­e, in maniera generosa, un rigore che conferma dopo aver rivisto le immagini (fallo di mano di Petagna in barriera). Dybala tira malamente. E Berisha, che aveva favorito l’1-0 di Bernardesc­hi, si riscatta con una paratona. Paulo, che in trasferta aveva firmato due triplette, stavolta torna a casa con l’amaro in bocca.

La sosta servirà ad Allegri per rimuginare sulla solita Juve a due facce e magari trovare una soluzione. Perché per tenere testa al Napoli serve di più. Una squadra così, solida e esperta, non può farsi rimontare due gol. Bernardesc­hi è lo specchio delle amnesie juventine. Federico, mister 40 milio- ni, sbuca dal niente per ribadire in rete la sgualcita respinta di Berisha e serve a Higuain il pallone della finta tranquilli­tà. Ma è sempre lui a lasciare via libera a Gomez nell’azione del pareggio definitivo tanto che Allegri subito dopo lo sostituisc­e. Tutta la squadra però gira a due velocità. Un gigante con i piedi di argilla. Nel giorno in cui il Pipita sembra mettersi definitiva­mente la crisi alle spalle, si smarrisce Dybala.

L’Atalanta all’inizio è frenata da una specie di timore reverenzia­le. La squadra di Allegri, invece, gioca con il baricentro alto, fa girare la palla, ci mette fisicità e intensità. Matuidi è padrone del centrocamp­o, Bentancur lo asseconda nei movimenti. Poi più niente, il vuoto, gli errori, gli attacchi a bassa velocità. Soprattutt­o la rabbia per l’occasione perduta.

Gol bergamasch­i Il futuro bianconero Caldara riapre la partita, poi Gomez innesca Cristante Allegri La Var va usata solo per situazioni oggettive, non così Gomez Orgoglioso della mia squadra, pochi sanno tenere testa alla Juve

 ?? (Ansa) ?? Errore Il portiere atalantino Etrit Berisha si distende in tuffo e para il rigore calciato da Paulo Dybala sul 2-2: l’arbitro lo aveva assegnato per tocco di braccio di Petagna
(Ansa) Errore Il portiere atalantino Etrit Berisha si distende in tuffo e para il rigore calciato da Paulo Dybala sul 2-2: l’arbitro lo aveva assegnato per tocco di braccio di Petagna

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy