PARADOSSI DEMOCRATICI: IL REFERENDUM DEL NORD STA «UNENDO» L’ITALIA
Il Sud tace, e se non tace acconsente. È curioso. Ma il referendum lombardoveneto che, promosso dalla Lega, sta per celebrarsi in nome del cosiddetto «regionalismo differenziato», ci sta consegnando un’Italia insolita: molto meno disunita politicamente, e molto meno conflittuale sull’asse Nord-Sud. Ciò sorprende per almeno tre motivi. Primo, per la storia recente: il movimentismo centrifugo della Lega ha sempre scatenato l’immediata reazione del Mezzogiorno. Secondo, per le conseguenze del voto: forti dei sì, Maroni e Zaia potrebbero chiedere di trattenere nelle rispettive regioni almeno la metà del residuo fiscale, con buona pace del riequilibrio nazionale. Terzo, per il contesto europeo: sappiamo tutti cosa sta succedendo tra Barcellona e Madrid. Eppure, la novità c’è ed è evidente. Forse tra breve, a urne aperte, anche in Italia le contrapposizioni territoriali di una volta torneranno a farsi sentire. Nel frattempo, però il quadro è questo. A Napoli, de Magistris ha esposto sulla facciata della sede comunale la bandiera degli indipendentisti della Catalogna, il che, con gli occhi al passato, lo fa precipitare in un mare di contraddizioni, essendo quella regione la nostra Padania e avendo il Comune di Napoli un disperato bisogno di trasferimenti statali; considerando il presente, invece, fa di più: ne evidenzia il silenzio sul referendum italiano, quello leghista. Quasi a ricambiare, ospite di una radio locale, Salvini si è messo a canticchiare Un giorno all’improvviso, l’inno degli azzurri di Sarri. Ancora più clamoroso è il caso pugliese. Michele Emiliano, da Bari, dice di stare dalla parte dei colleghi governatori del Nord e aggiunge che è venuto il momento di una svolta: «Le regioni settentrionali non possono più sostenere totalmente il Sud». Mai le due Italie sono state così «pappa e ciccia». Le divisioni restano negli schieramenti politici. E più nel centrodestra, dove la tensione referendaria è palese tra Maroni e Meloni e malcelata tra Toti e Carfagna.
@mdemarco55