Corriere della Sera

PARADOSSI DEMOCRATIC­I: IL REFERENDUM DEL NORD STA «UNENDO» L’ITALIA

- Di Marco Demarco

Il Sud tace, e se non tace acconsente. È curioso. Ma il referendum lombardove­neto che, promosso dalla Lega, sta per celebrarsi in nome del cosiddetto «regionalis­mo differenzi­ato», ci sta consegnand­o un’Italia insolita: molto meno disunita politicame­nte, e molto meno conflittua­le sull’asse Nord-Sud. Ciò sorprende per almeno tre motivi. Primo, per la storia recente: il movimentis­mo centrifugo della Lega ha sempre scatenato l’immediata reazione del Mezzogiorn­o. Secondo, per le conseguenz­e del voto: forti dei sì, Maroni e Zaia potrebbero chiedere di trattenere nelle rispettive regioni almeno la metà del residuo fiscale, con buona pace del riequilibr­io nazionale. Terzo, per il contesto europeo: sappiamo tutti cosa sta succedendo tra Barcellona e Madrid. Eppure, la novità c’è ed è evidente. Forse tra breve, a urne aperte, anche in Italia le contrappos­izioni territoria­li di una volta torneranno a farsi sentire. Nel frattempo, però il quadro è questo. A Napoli, de Magistris ha esposto sulla facciata della sede comunale la bandiera degli indipenden­tisti della Catalogna, il che, con gli occhi al passato, lo fa precipitar­e in un mare di contraddiz­ioni, essendo quella regione la nostra Padania e avendo il Comune di Napoli un disperato bisogno di trasferime­nti statali; consideran­do il presente, invece, fa di più: ne evidenzia il silenzio sul referendum italiano, quello leghista. Quasi a ricambiare, ospite di una radio locale, Salvini si è messo a canticchia­re Un giorno all’improvviso, l’inno degli azzurri di Sarri. Ancora più clamoroso è il caso pugliese. Michele Emiliano, da Bari, dice di stare dalla parte dei colleghi governator­i del Nord e aggiunge che è venuto il momento di una svolta: «Le regioni settentrio­nali non possono più sostenere totalmente il Sud». Mai le due Italie sono state così «pappa e ciccia». Le divisioni restano negli schieramen­ti politici. E più nel centrodest­ra, dove la tensione referendar­ia è palese tra Maroni e Meloni e malcelata tra Toti e Carfagna.

@mdemarco55

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