Corriere della Sera

Occorrono arbitro bifronte il dialogo e tempo effettivo

- Di Paolo Casarin

Fino a ieri la partita di calcio era vissuta così: panchine piene di tecnici e di tecnologia con informazio­ni sulle cose del campo in tempo reale. In tribuna stampa si guarda il monitor , si aspetta il replay e quindi si scrive. Tribuna d’onore e altri settori con informazio­ni da tecnologie proprie. Infine l’arbitro che, al rientro negli spogliatoi, capisce dai mugugni di qualche giocatore che, forse, gli è sfuggito qualcosa. Con la Var cosa cambierà (i primi segnali sono già evidenti)? Anche l’arbitro deciderà con l’ausilio della tecnologia. Si abbasserà il numero degli errori del passato ; gli spettatori torneranno a casa con il risultato certificat­o del 90’. Tutto finito? No, appena cominciato; bisogna cercare di cancellare tutti i quasi. L’arbitro di un tempo non aveva la tecnologia ma poteva farsi scudo con alibi di tutti i tipi: ero coperto, lontano, hanno esagerato la caduta, il mani era involontar­io. Ora bisogna pretendere un nuovo lavoro di analisi dei fatti visti e dal campo e dal monitor. Due realtà differenti che bisogna fondere: deve nascere il nuovo arbitro bifronte. Momento interessan­te ma difficile per tutti gli attori: giocatori , allenatori e arbitri debbono comunicare di più e lealmente. Anche gli arbitri si trovano di fronte a casi nuovi che debbono però al più presto consolidar­e a beneficio di tutti e del gioco. Il gioco finora ha mostrato un numero impression­ante di calci di rigore: sono sembrati quasi sempre veri ma attenzione alla crescita di questa «produzione». La Var ha lo scopo di togliere gli errori e non di stravolger­e un gioco così ben assestato. Anche il tempo di gioco non può essere allungato con recuperi generati dalla incertezza nella valutazion­e di un fatto tecnico. Non servono certo cinque minuti per valutare un fuorigioco! Per i recuperi prolungati non esageriamo con le battute: di recente alla Uefa i migliori allenatori europei hanno parlato di Var e anche di tempo effettivo. Due tempi di trenta minuti effettivi e 30/40 di tempo destinato agli stop funzionali al gioco non sono utopia ma una realtà già in attuazione. Purtroppo poche volte. Var e recuperi, 60 minuti effettivi entro circa 100 minuti. Al lavoro, assieme: si può fare!

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