Occorrono arbitro bifronte il dialogo e tempo effettivo
Fino a ieri la partita di calcio era vissuta così: panchine piene di tecnici e di tecnologia con informazioni sulle cose del campo in tempo reale. In tribuna stampa si guarda il monitor , si aspetta il replay e quindi si scrive. Tribuna d’onore e altri settori con informazioni da tecnologie proprie. Infine l’arbitro che, al rientro negli spogliatoi, capisce dai mugugni di qualche giocatore che, forse, gli è sfuggito qualcosa. Con la Var cosa cambierà (i primi segnali sono già evidenti)? Anche l’arbitro deciderà con l’ausilio della tecnologia. Si abbasserà il numero degli errori del passato ; gli spettatori torneranno a casa con il risultato certificato del 90’. Tutto finito? No, appena cominciato; bisogna cercare di cancellare tutti i quasi. L’arbitro di un tempo non aveva la tecnologia ma poteva farsi scudo con alibi di tutti i tipi: ero coperto, lontano, hanno esagerato la caduta, il mani era involontario. Ora bisogna pretendere un nuovo lavoro di analisi dei fatti visti e dal campo e dal monitor. Due realtà differenti che bisogna fondere: deve nascere il nuovo arbitro bifronte. Momento interessante ma difficile per tutti gli attori: giocatori , allenatori e arbitri debbono comunicare di più e lealmente. Anche gli arbitri si trovano di fronte a casi nuovi che debbono però al più presto consolidare a beneficio di tutti e del gioco. Il gioco finora ha mostrato un numero impressionante di calci di rigore: sono sembrati quasi sempre veri ma attenzione alla crescita di questa «produzione». La Var ha lo scopo di togliere gli errori e non di stravolgere un gioco così ben assestato. Anche il tempo di gioco non può essere allungato con recuperi generati dalla incertezza nella valutazione di un fatto tecnico. Non servono certo cinque minuti per valutare un fuorigioco! Per i recuperi prolungati non esageriamo con le battute: di recente alla Uefa i migliori allenatori europei hanno parlato di Var e anche di tempo effettivo. Due tempi di trenta minuti effettivi e 30/40 di tempo destinato agli stop funzionali al gioco non sono utopia ma una realtà già in attuazione. Purtroppo poche volte. Var e recuperi, 60 minuti effettivi entro circa 100 minuti. Al lavoro, assieme: si può fare!