Corriere della Sera

Il mal di pancia di Balotelli e un ritorno ancora complicato

Dopo l’infortunio di Belotti, Mario sperava nella convocazio­ne. Per ora non se ne parla, ma nel 2018 tutto può accadere

- Paolo Tomaselli

Tre settimane fa. Sull’aereo del Nizza che lo riporta dal Belgio alla Costa Azzurra dopo l’esordio trionfale in Europa League (5-1 al Waregem), Mario Balotelli è contento come un bambino. Guarda il video della partita sul tablet, racconta France Football, e incalza il preparator­e atletico, con orgoglio: «Hai visto? Sono andato bene fino alla fine!». La continuità atletica. L’amore dei tifosi. Il buon rapporto con l’allenatore Favre e i compagni. Perfino un altro figlio. A Balotelli non manca nulla per fare un’altra stagione da protagonis­ta in Francia. Ma il sogno è un altro, quello di tornare in azzurro e giocare il Mondiale 2018, per tornare Super Mario e cancellare l’esperienza traumatica in Brasile. Per questo, dopo l’infortunio che ha messo fuori causa Belotti (e la convocazio­ne al suo posto di Inglese) Balotelli c’è rimasto male. Ma la delusione gli serve da stimolo e da promemoria: per andare in Russia, non basterà un’annata buona, ma servirà fare qualcosa davvero di super. Quasi per «costringer­e» il c.t. e il gruppo storico della Nazionale a riaccoglie­rlo a Coverciano.

Ventura lunedì ha spiegato con chiarezza perché non ha chiamato Balotelli: adesso è il momento di puntare sul gruppo già consolidat­o fino ai playoff, poi «nell’anno del Mondiale chi gioca benissimo è preso in consideraz­ione. Non c’è chiusura per nessuno». La telefonata del team manager Lele Oriali, che Balo lo ha avuto ragazzino all’Inter, ha rassicurat­o il giocatore sul fatto che preclusion­i non ce ne sono. Anche se sarebbe ipocrita dire che Mario è un giocatore come gli altri: il problema non sono tanto i gol che farà col Nizza in campionato e in Europa, ma anche i comportame­nti che terrà in campo e fuori, a 360°. Il «nuovo» Balo ad esempio partecipa di più alla manovra di squadra. O meglio, si eclissa meno dal gioco. Ma questo, una volta tornato Belotti, basterà davvero a farlo rientrare nel giro della Nazionale? Altre parole, quelle del suo procurator­e Mino Raiola, che assiste pure Donnarumma, Insigne e Verratti, non aiutano Balotelli ad avvicinars­i al suo sogno: «In Italia non vedo una punta più forte di Mario — aveva detto Raiola dopo Spagna-Italia 3-0 — e in Nazionale dovrebbe esserci. Ma l’Italia gioca a pallavolo: sono preoccupat­o, con Ventura stiamo avendo diversi problemi». Perché quindi aggiungern­e un altro?

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(Afp) Deluso Mario Balotelli, al secondo anno a Nizza

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