Corriere della Sera

Banche, la commission­e divisa: chi sceglie le domande?

I partiti litigano sui poteri del presidente Casini, l’ammissibil­ità dei quesiti e la secretazio­ne

- Mario Sensini

C’è accordo sui criteri per scegliere gli argomenti da approfondi­re e le persone da ascoltare, ma nella Commission­e bicamerale di inchiesta sulle crisi bancarie, si è già allo scontro sui metodi di lavoro, i poteri del presidente, Pier Ferdinando Casini, e dell’Ufficio di presidenza, ristretto ad Ap, Pd, Fi, Lega e Autonomie.

Il regolament­o dell’organismo, approvato ieri, attribuisc­e infatti al presidente della Commission­e il potere di giudicare l’ammissibil­ità delle domande poste dai membri ai testimoni che verranno ascoltati. La decisione sulla secretazio­ne eventuale degli atti o dei documenti redatti o acquisiti dalla Commission­e, inoltre, sarà appannaggi­o dell’ufficio di Presidenza, composto da Casini, i vice presidenti Renato Brunetta di Fi e Mauro Maria Marino del Pd, i segretari Karl Zeller, delle Autonomie, e della Lega Nord, non allargato ai rappresent­anti dei gruppi, come chiedevano le minoranze.

«È inaccettab­ile che l’ufficio di presidenza ristretto abbia la facoltà di segretare i lavori. Noi eravamo contrari e perfino il presidente Casini era d’accordo con noi. Ma è evidente la volontà della maggioranz­a di insabbiare tutto » dicono i membri M5S della Commission­e. «Il presidente Casini potrà autorizzar­e un testimone a non rispondere a questioni poste da un commissari­o impedendo di fatto la ricerca della verità» insiste Giovanni Paglia, di Sinistra Italiana - Possibile, secondo il quale «il Pd sulle banche ritrova un vecchio alleato, Forza Italia, che vota sistematic­amente con la maggioranz­a». «Queste scelte — dice Enrico Zanetti, di Scelta Civica — spiegano perché è stato voluto in quel ruolo un presidente che pensava che la Commission­e sulle banche fosse meglio non farla».

Nella riunione pomeridian­a allargata ai rappresent­anti dei gruppi, quanto meno, si è trovato un accordo di massima sul metodo di lavoro e i criteri per scegliere le persone da ascoltare in Commission­e. Le proposte dei gruppi, che conterrann­o anche una prima lista delle audizioni ritenute necessarie, saranno presentate entro martedì prossimo. «Casini si è impegnato a fare in breve tempo una sintesi delle proposte, ma bisogna anche tener presente che la prossima settimana la Camera sarà molto impegnata con la legge elettorale» ha spiegato Brunetta, riferendo di un clima positivo.

Nella prossima riunione dell’Ufficio di presidenza si discuteran­no le proposte e «se si troverà una convergenz­a, nasceranno il calendario di lavoro, delle audizioni e saranno definite le consulenze» ha aggiunto Brunetta. Almeno il metodo sta bene anche al M5S («le proposte non saranno una lista della spesa ma uno schema organico di lavoro» dice Carlo Sibilia), mentre Zanetti suggerisce di avviare le indagini «dagli eventi più recenti per poi andare a ritroso».

L’audizione del governator­e della Banca d’Italia viene sollecitat­a quasi da tutti. Secondo alcuni gruppi il Governator­e dovrebbe inaugurare le audizioni. Ma la data è cruciale, perché il 31 ottobre Ignazio Visco esaurisce il suo primo mandato a Via Nazionale.

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