Corriere della Sera

La riscossa di Dublino, tassi negativi come a Berlino

- @16febbraio

L’Irlanda per la prima volta nella sua storia ha collocato titoli di Stato con interesse negativo. Offriva 4 miliardi, ha ricevuto ordini per oltre 10 miliardi. Perciò per finanziars­i il governo non dovrà sborsare un euro di interesse. Al contrario, gli investitor­i alla scadenza dei titoli, fra 5 anni, pagheranno qualcosa a Dublino. Poco, per la verità, visto che l’interesse è appena sotto lo zero (a -0,008%). Ma la notizia è significat­iva per due motivi. Da un lato certifica che Dublino si è messa definitiva­mente alle spalle la grave crisi bancaria, che costrinse il Paese a chiedere aiuto all’Unione europea. Dall’altro lato dimostra quanto il Quantitati­ve easing della Bce, che ogni mese acquista bond per 60 miliardi, ha cambiato il mercato dei titoli di Stato, accentuand­o la tendenza di una riduzione dei rendimenti cominciata a livello globale nell’ultimo ventennio, se non prima. Per l’ex tigre celtica (ma quest’anno crescerà del 4,3% e del 3,5% nel 2018), i tassi di interesse negativi rappresent­ano una svolta storica. Nel 2012, in piena crisi dei debiti sovrani, il governo irlandese pagava un interesse del 5,5% sui titoli di Stato a 5 anni. E ancora nel 2015 Dublino ha collocato titoli a 7 anni con una cedola dello 0,8%. Adesso l’Irlanda entra invece nel plotone dei Paesi che possono finanziars­i gratis sul mercato, come la Germania, l’Austria e la Finlandia, per restare nell’eurozona.

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