Merola e Zuppi si alleano per il lavoro
La sussidiarietà stavolta riparte da Bologna e da un’inedita iniziativa che vede fianco a fianco il Comune e l’Arcidiocesi. Si chiama «Insieme per il lavoro» e ieri è stata presentata dal sindaco Virginio Merola e dall’arcivescovo Matteo Maria Zuppi che hanno spiegato a una rappresentanza di circa 80 imprese bolognesi i loro obiettivi: costruire percorsi di avviamento al lavoro nelle varie modalità possibili affiancati anche da esperimenti di microcredito per favorire l’autoimpiego. Insieme per il lavoro, è stato detto, si rivolge ai «penultimi» e non a caso tra i primi a inviare curriculum nei giorni scorsi sono stati i 50enni rimasti fuori dalla produzione a causa delle ristrutturazioni industriali. La nuova iniziativa parte con una prima dotazione di 10 milioni stanziata dal Comune e di altri 4 investiti da parte della chiesa bolognese grazie ai buoni dividendi della Faac. La multinazionale tascabile dei cancelli automatici produce circa 5 milioni di utili l’anno e l’Arcidiocesi, diventatane azionista negli anni scorsi per effetto di una donazione, ha deciso di devolverne i quattro quinti all’impegno per generare lavoro. Merola e Zuppi sono parsi in pubblico una coppia molto affiatata: hanno girato insieme un video spot dell’iniziativa, hanno scherzato chi tra i due fosse più a sinistra ed entrambi hanno fatto ampi riferimenti alla tradizione bolognese («L’Emilia al di là dei miti ha sperimentato negli anni una via intelligente di concertazione» ha detto il prelato). Tutti e due si sono anche dichiarati decisamente contrari a sussidiare la disoccupazione con forme di reddito garantito. Zuppi ha teso la mano agli imprenditori («sono dei lavoratori anche loro») e, conscio della responsabilità che la Chiesa si è assunta con la nuova iniziativa in campo sociale ha concluso dicendo: «Stiamo suscitando speranze che non possiamo deludere».