Uran, fuga per la vittoria Si rivede Aru, terzo
La Milano-Torino al colombiano
Poteva essere un semplice antipasto del Giro di Lombardia, si è rivelata un pranzo completo di grande qualità. La 98ª Milano-Torino, la più antica (1876) classica del ciclismo mondiale se l’è aggiudicata il colombiano Rigoberto Uran (che succede al connazionale Miguel Angel Lopez) bravissimo a evadere dal gruppetto dei migliori a 5 chilometri dall’arrivo e a resistere al ritorno dell’inglese Adam Yates, che con una violenta progressione nel finale gli ha rosicchiato quasi tutto il vantaggio. «Per un attimo — ha spiegato Uran — ho temuto che mi riprendesse. Ma avevo ottime gambe: ora posso finalmente provare a vincere il Lombardia».
Alle spalle dei due si è visto, dopo due mesi poveri di risultati, un Fabio Aru in ottime condizioni che ha staccato Nairo Quintana nell’ascesa a Superga. «In 4 anni — ha detto il (LaPresse)
sardo — non sono mai andato oltre il sesto posto: devo tornare per vincere. E per il Lombardia contate anche me». Al successo nella classicissima di fine stagione (che si corre domani da Bergamo a Como, su un tracciato durissimo) puntano, oltre a Quintana, anche Poels (ieri 6°), Pinot (8°) e Daniel Martin, 11°. E ovviamente Vincenzo Nibali (che ha riposato) e a Dumoulin, ritirato a metà percorso per conservare energie. Nel frattempo Gianni Moscon (supportato dal Team Sky) ha dichiarato di avere «buoni elementi per difendersi» dalla denuncia, penale e sportiva, presentata contro di lui dallo svizzero Sebastien Reichenbach, che l’ha accusato di averlo aggredito alla Tre Valli Varesine di giovedì scorso provocandogli la frattura scomposta del gomito.