Corriere della Sera

La trattativa per il rimpatrio di Battisti: il Brasile pronto a consegnarl­o all’Italia

- Di Giovanni Bianconi e Rocco Cotroneo Guastella, Rossi

Le diplomazie sono al lavoro. L’Italia vuole rimpatriar­e Cesare Battisti. Ora è agli arresti in Brasile dopo aver tentato di fuggire in Bolivia. L’Italia vorrebbe accelerare i tempi. I legali dell’ex terrorista, latitante da 36 anni, hanno chiesto l’esame del ricorso alla Corte Suprema.

1 Cosa stabilisce la procedura per l’estradizio­ne in Italia di una persona arrestata in un Paese straniero? Il procedimen­to di estradizio­ne è stato già completato in Brasile nel 2009 quando il Tribunale supremo federale, sentita anche la difesa, decise che Cesare Battisti doveva essere estradato, ma rimise la parola definitiva sull’esecuzione nelle mani dell’allora presidente della Repubblica Lula il quale aveva già concesso un visto permanente all’ex terrorista.

2 Quali tempi si prevedono? Se le autorità politiche brasiliane hanno deciso di invertire la rotta seguita in precedenza ed hanno scelto di dare esecuzione all’estradizio­ne, questa dovrebbe avvenire senza ulteriori passaggi di fronte alla magistratu­ra locale. Prevedere in quanto tempo Battisti possa essere consegnato all’Italia è un esercizio difficile. In un caso simile, in cui non c’erano in ballo questioni politiche interne ed internazio­nali, i brasiliani hanno dato il via libera definitivo a dieci mesi dall’arresto. Si tratta di Pasquale Scotti, il killer della Camorra arrestato il 26 maggio 2015 a Recife. Dopo il sì del Tribunale supremo federale all’estradizio­ne ci sono voluti mesi prima che a marzo 2016 arrivasse in Italia. Voci giunte ieri a Roma dicono, inoltre, che l’attuale presidente Temer avrebbe intenzione di chiedere un parere sulla rimozione del veto di Lula al Tribunale supremo, che in Brasile svolge la funzione sia di Corte costituzio­nale che di Cassazione. Questo allunghere­bbe ancora l’attesa.

3 Come avviene l’estradizio­ne? La persona arrestata viene consegnata all’Interpol che si occupa del suo trasferime­nto nel Paese che ha ottenuto l’estradizio­ne. Questo avviene dopo che ogni particolar­e della consegna e del viaggio è stato attentamen­te concordato tra le autorità dei due Paesi. Il detenuto viene imbarcato su un volo diretto sotto la vigilanza degli agenti Interpol.

4 È possibile che, invece di procedere all’estradizio­ne, il Brasile possa optare per un’espulsione per abbreviare i tempi e allo stesso tempo evitare così che gli avvocati difensori di Battisti possano bloccare la stessa l’estradizio­ne? La possibilit­à di ricorrere a un’espulsione viene considerat­a più difficile dagli esperti della materia. Per due motivi. Il primo è che Cesare Battisti ha ottenuto da anni un visto di ingresso permanente che gli consente di vivere in Brasile senza limiti di tempo e che dovrebbe essere revocato prima dell’espulsione, che è una procedura amministra­tiva alla quale l’interessat­o può opporsi attraverso più gradi di giudizio. In secondo luogo, l’ex terrorista dei Pac ha sposato una donna brasiliana e questo, come avviene anche in Italia, lo ha fatto diventare un brasiliano a tutti gli effetti che, come tale, di regola non può essere espulso.

5 Quale autorità giudiziari­a è competente in Italia su questa vicenda? Se e quando il Brasile deciderà di rimandare Cesare Battisti in Italia il destino dell’ex appartenen­te ai Proletari armati per il comunismo è finire in cella, direttamen­te. Non avrebbe possibilit­à di evitare la reclusione perché su di lui pende un ordine di cattura internazio­nale e di esecuzione della pena emesso molti anni fa dalla Procura generale di Milano. Sulla procedura di esecuzione della pena (gli ergastoli e gli svariati anni di reclusione che sono stati inflitti a Battisti) e sulla cattura è competente la stessa Procura generale di Milano. Il sostituto Antonio Lamanna è il titolare del fascicolo. Per quanto riguarda la gestione del detenuto, essa spetterà al Dipartimen­to dell’amministra­zione penitenzia­ria. La posizione giuridica e disciplina­re del recluso Battisti saranno seguite dal Tribunale di sorveglian­za del carcere dove sarà rinchiuso, inizialmen­te l’istituto di pena più vicino all’aeroporto dove atterrerà.

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