Corriere della Sera

L’imputato De Luca: via l’abuso d’ufficio I professori applaudono

La «lezione» del governator­e all’università di Salerno

- di Marco Demarco @mdemarco55 © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Parte da Salerno, da un convegno di studi, l’ultima offensiva contro il reato di abuso di ufficio. E ce n’è per tutti: per parlamenta­ri, magistrati, giustizial­isti in senso lato, e per l’Anac, l’Autorità anticorruz­ione di Cantone, in senso stretto. All’università, in un’aula Cilento affollata di autorità e studenti intimiditi, se ne discute col dichiarato intento di chiedere, se non l’abrogazion­e, almeno la riscrittur­a della norma. E mai Accademia e Politica sono state così vicine. Un comune sentire che, nel far scattare tutti gli allarmi possibili, già esalta il partito della firma, quello degli amministra­tori e dei loro apparati. Si fa sul serio, ed è chiaro a partire dai saluti istituzion­ali e dalla relazione introdutti­va. Ai primi provvede Vincenzo De Luca, che da tempo parla della norma in questione («oggi il reato è praticamen­te inevitabil­e») con animosità. Alla seconda pensa invece il professore Sergio Perongini, direttore del dipartimen­to di Scienze giuridiche. Sono sufficient­i le sue ultime battute per cogliere il senso dell’intera operazione: «Per abrogare la norma ci vorrebbe un legislator­e dotato di autorevole­zza morale. Ma in un Paese dove il giustizial­ismo è presentato come la panacea di tutti i mali, dove domina il panpenalis­mo e il pan Anac-ismo (ecco Cantone!, ndr) l’abrogazion­e sembra un’ipotesi in salita». Forza con la riscrittur­a della norma, dunque.

È qui che De Luca — tra gli applausi — fa sentire tutto il suo peso: come esperto, in quanto più volte sindaco di Salerno e poi governator­e; come

teorico di un diritto sostanzial­e e utilitaris­tico, da cui dissente in modo esplicito solo il viceprocur­atore antimafia Francesco Curcio; e come plurimputa­to, una volta per un incenerito­re mai realizzato (condanna in primo grado, assoluzion­e in appello) e tuttora per il Crescent, la grande muraglia per case e servizi progettata da Ricardo Bofill che incombe sul lungomare. «Il fine ultimo — dice De Luca — dovrebbe essere l’espulsione dalla pubblica amministra­zione di ladri, corrotti e corruttori. La legge in vigore, invece, raggiunge l’obiettivo opposto: crea una condizione di paura e di incertezza per i funzionari pubblici che devono decidere e assumersi responsabi­lità». E poi, allargando il discorso alla legge Severino: «Noi abbiamo una norma secondo cui, con una condanna in primo grado per abuso in atto d’ufficio, un funzionari­o pubblico è sospeso per un anno e mezzo, trasferito con uno stipendio dimezzato, e demansiona­to. In queste condizioni, chi mai più firmerà atti nei quali esercita un potere discrezion­ale?».

 ??  ?? Crescent Nella foto scattata il primo novembre 2013, Vincenzo De Luca, allora sindaco di Salerno e viceminist­ro alle Infrastrut­ture e ai Trasporti, in visita nel cantiere del Crescent, il grande edificio in costruzion­e sul lungomare della sua città da...
Crescent Nella foto scattata il primo novembre 2013, Vincenzo De Luca, allora sindaco di Salerno e viceminist­ro alle Infrastrut­ture e ai Trasporti, in visita nel cantiere del Crescent, il grande edificio in costruzion­e sul lungomare della sua città da...

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