Casini: garantirò i diritti dei 5 Stelle, ma niente gossip
Il presidente della Commissione banche rassicura Grillo: le decisioni saranno prese insieme
«Beppe Grillo stia sereno. Garantirò i diritti dei 5 Stelle come quelli degli altri gruppi parlamentari. La Commissione è una cosa seria e come ha detto il procuratore di Milano, Francesco Greco, non può correre il rischio di fare solo gossip». Dopo le polemiche che hanno accompagnato l’avvio dei lavori, il presidente della Commissione di inchiesta sulle banche, Pier Ferdinando Casini, lavora per cucire gli strappi. E stabilire fin da subito i margini della Commissione per arrivare a una conclusione in tempo utile per fine legislatura.
Ieri Casini ha colto lo «spiraglio» lasciato aperto da Grillo in un post del suo blog in cui invitava il presidente della Commissione a «fare il suo dovere», per assicurare che le decisioni importanti sui lavori saranno prese insieme ai rappresentanti di tutti i gruppi, come chiedevano le minoranze, e non dal solo Ufficio di presidenza dove sono rappresentati Ap, Pd, FI, Lega e Autonomie. Non è una regola formalizzata nel regolamento per ragioni pratiche, spiegano i suoi, ma all’ex presidente della Camera interessa che le decisioni, tutte non facili, sul calendario, le audizioni, il metodo di lavoro della Commissione siano il più possibile condivise.
Ma soprattutto Casini ha cominciato a muoversi per individuare gli spazi di manovra della Commissione in funzione dei tempi a disposizione, che sono ristrettissimi, i pochi mesi che corrono da qui a fine legislatura. Ieri ha scritto ai presidenti della Camera e del Senato chiedendogli di considerare «in missione» e quindi assenti giustificati, anche ai fini del calcolo del numero legale dei presenti, i quaranta deputati e senatori membri della sua Commissione.
Poi ha chiesto a Laura Boldrini e Piero Grasso come dovrà regolarsi con i tempi e il calendario della legislatura, ormai agli sgoccioli. Se potranno ad esempio tenersi gli «atti esterni», come le audizioni dei testimoni, anche dopo lo scioglimento delle Camere. E se sarà possibile, secondo una prassi di cui si chiede la verifica, presentare la relazione conclusiva dei lavori dopo lo scioglimento di Camera e Senato e prima delle nuove elezioni politiche di primavera.
Portare in fondo i lavori della Commissione sulle banche, considerati i tempi e gli argomenti da trattare, sarà comunque difficile. Limitarsi al gossip è una cosa da evitare, ma secondo il presidente della Commissione fermarsi a metà strada, a un passo dal voto, sarebbe forse la cosa peggiore.
La difficile ricerca di spazi di manovra a fronte di tempi ristrettissimi
La Commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario deve essere una cosa seria