Corriere della Sera

Euro, la risposta degli economisti italiani

- F. Fub.

Un gruppo di influenti economisti italiani risponde ai tredici colleghi francesi e tedeschi che avevano pubblicato nei giorni scorsi una lettera congiunta sulla riforma delle regole di governo dell’area euro. Gli economisti tedeschi e francesi (questi ultimi in gran parte vicini al presidente Emmanuel Macron) avevano prefigurat­o fra l’altro il ricorso alla «disciplina di mercato», cioè a ipotesi di ristruttur­azione automatica del debito per i Paesi che chiedono l’aiuto del fondo salvataggi. In una lettera pubblicata su vari media europei, si sono invece detti in disaccordo Carlo Bastasin, Pierpaolo Benigno, Marcello Messori, Stefano Micossi, Franco Passacanta­ndo, Fabrizio Saccomanni e Gianni Toniolo, tutti studiosi della Luiss di Roma. «Ciò che gli economisti francesi e tedeschi non colgono, quando resuscitan­o i timori che i debiti sovrani non vengano onorati, è che l’introduzio­ne di meccanismi ex-ante o automatici di ristruttur­azione dei debiti pubblici renderebbe ancora più difficile per i mercati distinguer­e fra rischi di liquidità e rischi di insolvenza», scrivono i sette italiani.

«Tali proposte — aggiungono — potrebbero anzi aggravare il rischio di shock e metterebbe­ro di nuovo in pericolo la sopravvive­nza dell’area euro». Serve invece «una combinazio­ne adeguata di misure volte a ridurre i rischi e di altre intese a condivider­li».

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